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Caso Aldrovandi: la Cassazione conferma la condanna a 3 anni e 6 mesi per gli agenti

Update: La Cassazione conferma le condanne ai 4 poliziotti. Gli agenti sono stati, dunque, riconosciuti responsabili di omicidio colposo, perché, dalle ricostruzioni investigative, hanno ecceduto nell'uso della forza. E', dunque definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il padre di Federico ha commentato: ""Ora mi sento un po' in pace, vorrei che mio figlio fosse ricordato per quello che era

Si attende per stasera la sentenza definitiva del caso Aldrovandi, che vede imputati con l'accusa di omicidio colposo i quattro agenti di polizia - Luca Pollastri, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Monica Segatto - già condannati nei primi due gradi di giudizio a tre anni e mezzo (ridotti a sei mesi con l'indulto e a cui è seguito l'appello). La Procura ha chiesto la conferma della condanna di reclusione per i 4 uomini delle forze dell'ordine. Il pg Gabriele Mazzotta ha duramente criticato l'eccesso dell'uso della forza nei confronti di una persona inerme; gli agenti, a suo dire, avrebbero agito ''come schegge impazzite anziché come responsabili rappresentanti delle forze dell'ordine''.

Cosa accadde a Federico Aldrovandi? La notte del 25 settembre del 2005, dopo aver trascorso la serata in un locale di Bologna, il giovane rincasava a piedi nella sua città, Ferrara. Aveva bevuto e fumato sostanze stupefacenti, ma entrambi in quantità irrisoria. Nei pressi di Viale Ippodromo in quel momento circolava la pattuglia "Alfa3" con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri, che successivamente descrissero Aldrovandi come un "invasato violento in evidente stato di agitazione", che li avrebbe aggrediti di punto in bianco a colpi di karate, inducendoli a chiedere rinforzi alla volante "Alfa2", che si trovava nei paraggi con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. 

Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventò molto violento (durante la collutazione due manganelli si spezzano) e portò Federico alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti.

In aula stamani non erano presenti i familiari della vittima. Ieri Lino Aldrovandi ha scritto sul suo blog

Caro Federico, ieri 19 giugno, mamma è stata sottoposta ad un intervento chirurgico rapido e urgente al nuovo ospedale di Ferrara (l’ospedale di Cona). Ciò le impedirà di essere a Roma il 21 alla IV sezione della Corte di Cassazione. L’intervento è andato bene, grazie a dei bravi e competenti medici. Tutta la famiglia di Federico sarà a Roma per la giustizia definitiva, una piccolissima giustizia. Tutta la famiglia reale e quella acquisita in questi anni. Amnesty inclusa. Patrizia non può. Mamma Patrizia chiede di tenere per mano Federico… e ringraziando manda un suo bacio.

Io le dico di stare tranquilla e serena nonostante tutto, e come in questa dolce immagine di vita, Federico alla fine della sua corsa sarà abbracciato da tanti e tenuto per mano come dalla sua mamma e dal suo papà per ricordare a tutti quanto sia meraviglioso il respiro, il sorriso e l’abbraccio divino di ogni figlio, anche quello degli altri.

Oggi, invece, l'uomo ha commentato: "La requisitoria del pg di Cassazione è stata una disamina perfetta di tutta la storia processuale. Le persone si condannano sulla base degli atti del processo. Però andiamoci cauti e vediamo cosa decideranno". 

Secondo Niccolò Ghedini, legale di Monica Segatto (condannata a 3 anni e 6 mesi per eccesso colposo nell'adempimento del dovere) gli agenti avrebbero agito "in una situazione di straordinaria emergenza che non è stata evidenziata nella sentenza di condanna d'appello". Ghedini nella sua arringa ha evidenziato come le due sentenze di condanna "non abbiano verificato le singole responsabilità. Nel caso della Segatto, l'agente - ha sottolineato Ghedini - si è limitata a tenere ferme le gambe di Federico Aldrovandi. Eppure la sentenza non ha fatto alcuna distinzione nei ruoli avuti dai 4 comminando una pena identica per tutti quanti. Nemmeno la concessione delle attenuanti generiche". 

Oggi si metterà la parola fine sull'omicidio del giovane. Con la speranza che trovino giustizia anche tutti gli altri cittadini uccisi dalle forze dell'ordine. Seguiranno aggiornamenti. 

 

 


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