• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Caro Salvini... una lettera sul consumo di droghe

Caro Salvini... una lettera sul consumo di droghe

Egregio Matteo Salvini (Ministro dell’Interno), 

leggo che lei considera il consumo di droghe “una emergenza nazionale” e sposa la via proibizionista, cominciando con la chiusura dei “canapa shop”, negozi che legalmente vendono prodotti con una quantità molto bassa di principio attivo dopante.

Mi sembra strano cominciare a combattere le tossicodipendenze iniziando con la sostanza più innocua, che non uccide, mentre eroina e cocaina arrecano gravi danni all’organismo fino alla morte, di cui peraltro non conosciamo la reale incidenza perché infarti e ictus cerebrali non sempre vengono indagati in chiave di tossicodipendenza.

Il contrasto dello Stato verso il fenomeno dello spaccio è così inefficace al punto che in ogni piazza e in ogni discoteca gira ogni tipo di droga, chi ha intenzione di consumarla non ha grandi difficoltà a procurarsene, e per ogni spacciatore arrestato ce ne sono altri cento pronti a subentrare.

Questa è la situazione in Italia da moltissimi anni e malgrado gli annunci roboanti di ogni governo sul triste fenomeno, che rimbambisce tanti giovani e non solo, la circolazione delle droghe non è mai diminuita, anzi è arrivata a toccare fasce d’età sempre più basse, quasi bambini.

Caro Salvini, con tutto il rispetto, perché non chiede alle mafie, che guadagnano cifre enormi con questo traffico, quale è la cosa che temono di più, visto che lei sembra interessato ad una lotta senza quartiere contro i mercanti di morte? Glielo dico io, la cosa che temono di più è la legalizzazione di tutte le sostanze.

La storia del proibizionismo degli alcolici in America dimostra che vi erano molti più alcolisti quando era vietato consumare alcolici (niente attrae più del proibito), di quando si autorizzò la libera vendita e i profitti dei mafiosi andarono a zero. Qui si tratta di decidere se continuare a ingrassare le mafie, che con tutti quei soldi si comprano uomini e cose, inquinano politica, affari, appalti, o consentire la libera vendita in strutture controllate e, per quanto riguarda la “cannabis” la possibilità di coltivarla per l’autoconsumo.

Anche a parità di consumi, la fine del proibizionismo avrebbe il vantaggio di indebolire le mafie, e non dimentichiamo che muore più gente col tabacco, con l’alcol, con il gioco d’azzardo, e nessuno dice ai tabaccai che sono mercanti di morte.

Paolo De Gregorio

 

Photo: matías nicolás

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 11 maggio 2019 09:13
    Enzo Salvà

    Dico una banalità al massimo livello: Lei ha perfettamente ragione. 

    Ora provi a guardarla dal punto di vista della propaganda: aprire uno o più dibattiti, anche ridicoli e paradossali, per nascondere altre vicende ben più pregnanti ed evitare, per quanto possibile e per un tempo il più lungo possibile, che le cose serie emergano quanto meritano.

    Se la "gente" si concentra sulle cose serie e sei gravemente in difetto, le tue truppe di fans e troll rimangono senza cartucce ed alla fine li perdi o peggio.

    A questo serve aprire sempre nuove discussioni, quali che siano: una sorta rifornimento di munizioni a fini di distrazione, possibilmente di massa.

    In questo caso sembra quasi esserci della disperazione: si scrive che circa 10.000 (diecimila) persone siano impiegate o titolari di questi negozi "legali" che rischiano di perdere l’attività o il lavoro ......... a tutto vantaggio di chi?

    Un Saluto

    Es.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità