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 Home page > Attualità > Cronaca > Caro Alemanno, e la sicurezza nelle periferie?

Caro Alemanno, e la sicurezza nelle periferie?

Caro Sindaco Alemanno,
ho appreso gli ultimi provvedimenti inerenti la sicurezza con un certo stupore misto ad imbarazzo. Non ho mai apprezzato i divieti ed ho sempre creduto che la repressione fosse poco utile e figlia di una scarsa opera di prevenzione.
Ma ora si tenta di far credere ai cittadini romani che vietare la vendita di alcolici da asporto dopo le 21 possa essere una panacea per alcuni “mali” di Roma.

Con queste poche righe non voglio soffermarmi sulla giustezza o no del provvedimento dell’Amministrazione anche se credo che sarebbe più giusto fare un’attenta analisi sulla regolamentazione del rilascio delle autorizzazioni alla somministrazione, così come si dovrebbe rivedere la regolamentazione che riguarda le Associazioni Culturali, il piano del commercio, puntando inoltre sul potenziamento del controllo del territorio da parte dei VV.UU. Tutte queste azioni punterebbero ad un’attività di prevenzione e non di repressione portando così a responsabilizzare la cittadinanza.

Quello che più mi stupisce e che ho voluto portare alla sua attenzione è la decisione in merito al target di questa operazione: il solo Centro Storico.
Ora le cose sono due: o l’Amministrazione non conosce il tessuto sociale ed urbano della Capitale oppure si tratta dell’ennesimo spot diretto ai media.


Noi che amministriamo il Sesto Municipio che nel suo territorio comprende il Pigneto e confina con San Lorenzo non possiamo che stupirci di fronte a tale decisione. Ciò rischia di fare di queste due zone il far-west della Città.
La situazione al Pigneto, già assai delicata, rischia così di degenerare.

Caro Sindaco, abbiamo uno splendido quartiere, storico, teatro di un fermento culturale senza precedenti per il quadrante sud di Roma, densamente popolato, assai più del Centro Storico, e rischiamo di farlo divenire solo uno dei tanti luoghi della “movida” romana. Mi riferisco all’insostenibile situazione che gli abitanti del quartiere del Pigneto, tanto caro a Pasolini e diventato da qualche anno meta preferita di decine di artisti e studenti universitari, sono costretti a sopportare quotidianamente. Da mesi ormai molti dei pubblici esercizi della zona sono divenuti solo dei distributori di bevande alcoliche i cui contenitori vengono puntualmente abbandonati nella zona. La situazione ogni tanto di notte diviene insostenibile non solo per gli abitanti ma anche per quei commercianti che onestamente svolgono il loro lavoro. E così provvedimenti come quello da Lei preso in questi giorni, diretti solo al Centro Storico, rischiano di far degenerare la situazione spostando di fatto l’allarme movida incontrollata verso il Pigneto e San Lorenzo.

Bisogna avere il coraggio di dire basta a questa situazione. La soluzione a mio parere prevede una regolamentazione che vieti i comportamenti sgradevoli ma che, allo stesso tempo, favorisca un processo culturale virtuoso che faccia fare al quartiere un salto di qualità, anche attraverso la riqualificazione di storici luoghi di aggregazione culturale del passato.

Portare altra cultura al Pigneto significa cambiare il target dei frequentatori, aumentare i servizi di prevenzione non può che migliorare la situazione. Includere il Pigneto nei provvedimenti estivi, come ad esempio l’ordinanza anti-vetro, non può che fare bene al quartiere. Rivedere il piano delle licenze di somministrazione può essere un valido aiuto. Un quartiere con delle regole ma aperto a tutti, chiuso a nessuno.

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