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Carlo Azeglio Ciampi e l’opinione di Salvini | Difendere l’indifendibile

Carlo Azeglio Ciampi “politicamente è stato uno dei traditori dell’Italia e degli italiani, al pari di Napolitano e Prodi, uno dei complici della svendita dell’Italia e degli italiani ai poteri forti, ai massoni, ai banchieri e ai vecchi finanzieri, come Napolitano, Prodi e Monti. Politicamente parlando quindi era lontanissimo da quello che era l’interesse dei cittadini”.

Così si è espresso il segretario della Lega, Matteo Salvini, ai microfoni di Sky Tg24 il 16 settembre, per poi aggiungere sulla sua pagina Facebook che l’ex Presidente della Repubblica “fu uno dei tanti (da Napolitano a Scalfaro, da Prodi a Monti) a svendere il lavoro, la moneta, i confini e il futuro dell’Italia”.

Giudizi taglienti, durissimi, indubbiamente, ma che qualsiasi persona che non voglia rinunciare alla difesa piena della libertà di pensiero non può che considerare manifestazioni di un legittimo diritto di critica. Poi si potrà ritenere assai poco elegante che siano stati espressi il giorno stesso della morte di Ciampi e, nel merito, liquidarli come castronerie. Ciò che però ogni uomo libero non può non denunciare è la circostanza che alcuni avversari politici di Salvini abbiano iniziato a far tintinnare sinistramente le manette, annunciando esposti alla Repubblica.

“Difendere l’indifendibile”; questa è la bandiera che ha invitato fin dal 1976 a tenere alta quella straordinaria figura libertaria che risponde al nome di Walter Block.

Difendiamo Salvini, e tutti noi, dalle pulsioni manettare rifiutandoci di accettare l’idea che debbano esistere zone franche da cui bandire l’esercizio della contestazione e della dissacrazione, fosse anche la più triviale e irriverente.

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