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 Home page > Attualità > Mondo > Carlà e i nostri quotidiani

Carlà e i nostri quotidiani

Dunque Carlà, la divina Carlà, ha parlato. La première dame de France ha detto la sua e la sortita di Berlusconi su Obama “abbronzato” che sembrava ormai archiviata come una sorta di ironia di dubbio gusto, torna sulle home page dei quotidiani online.

E la cosa che più stupisce (e in parte scandalizza chi si occupa di Media) è la gaffe o, diciamo pure la svista, dei nostri quotidiani. Che titolano più o meno così: Carla Bruni felice di non essere più italiana.

Mentre invece nei quotidiani francesi la frase virgolettata e dunque si pensa pronunciata esattamente dalla signora in un’intervista al Journal du dimanche, è la seguente: "spesse volte mi sento molto felice di essere francese”.


Due considerazioni: la frase è detta alla fine dell’intervista, in modo quasi scherzoso, non certo come argomento principale della stessa. L’intervento della première dame è infatti prima di tutto un intervento politico, in quanto lei dice di appoggiare, ma non poter firmare in quanto moglie del presidente, il manifesto di alcuni intellettuali francesi per l’uguaglianza reale dei cittadini.

Seconda considerazione: perché mai i nostri quotidiani hanno stravolto la frase della signora Sarkozy da “felice di essere diventata francese” a “felice di non essere più italiana”? Ci vorrebbe il dr.Freud per capire questo lapsus. O forse basterebbe pensare a un èsprit maltourné, un pensiero prevenuto, una gaffe, forse peggiore di quella di Silvio Berlusconi.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Cafenoir (---.---.---.193) 10 novembre 2008 12:03
    Ambra Zamuner

     Bello spunto, ma ci sono considerazioni altre da fare che non sono state riportate:

    numero uno: la signora Sarcozy è nata a Torino quindi è francese come un paio di ciufoli.

    numero due: se la domanda era riferita all’uscita di Berlusconi chiaramente era una risposta politica e quindi contro il governo che vige nel suo paese d’origine (che molti qui condividono certo) probabile quindi che non fosse una battuta.

    numero tre: Certo a lei è convenuto sposare un uomo che regge una nazione,data la sua posizione attuale e quella precedente.

    Come Monica Bellucci, bella fino allo sfinimento, ma che sussura ormai quando parla come le dive francesi mentre dieci anni fa faceva i film con Amendola parlando in dialetto.
    La mia visione delle cose? Sarebbe meglio che queste persone venissero fotografate, immortalate, messe su un piedistallo visivo da quanto sono belle. Ma non intervistate.

  • Di laeti (---.---.---.99) 10 novembre 2008 15:27

    Carla Sarkozy raciste? deux poids, deux mesures!
    Je ne suis pas d’accord avec Berlusconi, ni avec Sarkozy.

    Carla Bruni n’aime pas l’humour de Silvio Berlusconi ! mais elle aime l’humour de son mari, Sarkozy, lui les « Bronzé » il les met en prison et les africains ils les expulse par milliers enchaîné dans les avions !

    outre humour de son mari :
    Il ordonne les descente de police dans les banlieues des « Bronzé » à 5 heures du matin pour terrorisés les enfants…

    E ancore : champion de la discrimination raciale insidieusement appelée « positive », adepte post-germanique des tests d’ADN imposés à ses ressortissants noirs alors qu’elle compte l’une des nations les plus peuplées de Noirs….La liste est longue….

    PS: contrairement à Mme Carla Bruni 15 000 conjoints de Français doivent attendre 4 ans pour devenir français.			

    • Di cafenoir (---.---.---.193) 10 novembre 2008 16:02

      ah ecco.. tanto per dire...4 anni? ribadisco che quella donna fa dei danni quando parla...Ci credo che poi oltralpe la sopportano poco...

    • Di virginia (---.---.---.96) 10 novembre 2008 16:30

      Cara cafenoir,
      E’ accaduta una cosa strana stamane. Nel rispondere al tuo primo commento ho scoperto che quanto avevo scritto si è automaticamente cancellato. Mah, misteri del web!
      Eccomi dunque a dirti che sono assolutamente d’accordo sulle tue considerazioni relative a Carlà e Bellucci. Bellissime, affascinanti, piacciono molto agli uomini che vogliono accanto a sè donne che li faccia "apparire" in quanto loro, uomini, sono in sé piuttosto inesistenti.
      Quanto alle bellissime, d’accordo, facciamo loro pure un monumento, ma non lasciamole parlare.....perché perdono tutto il loro epidermico fascino.

    • Di cafenoir (---.---.---.193) 10 novembre 2008 17:23

      Che tristezza però! Non danno fastidio anche a te i clichè sulla donna bella ma con poca uhm diciamo decorosa espressione? cerebrale...? Io non so, non capisco tutti questi commenti sulla diva Carla, sulla magnifica Carla quando santocielo poi le viene in mente di cantare e la gente compra anche i suoi dischi...sono demoralizzata devo dire.

    • Di virginia (---.---.---.96) 10 novembre 2008 17:40

      Credo che la più divertente imitazione di Carlà e le sue abilità canore l’abbia fatta Fiorello qualche tempo fa’ prima che diventasse la première dame.

      Buttiamola in ridere, cara Ambra (è questo il tuo nome?). Bisogna farsene una ragione: sono sempre gli uomini che decidono anche per noi: bella ma stupida, brutta ma intelligentissima, bruttina ma simpatica. C’è sempre un "ma" di troppo, serve per neutralizzare un possibile pericolo.

    • Di cafenoir (---.---.---.193) 10 novembre 2008 18:03

      ahah si me la ricordo quell’imitazione...geniale...(sìsì è il mio nome ) Mi piace la tua teoria del ma di troppo...e della sua derivazione :)

  • Di gloria esposito (---.---.---.180) 16 novembre 2008 13:52

    Carlà (carla ricorda troppo il suo essere modella italiana poco chic e non va bene)è il classico esempio di quelle persone che si ritrovano a ricoprire ruoli in maniera dilettantesca.Scrive e canta le sue canzoni(un sussurro),vende di piu’ da quando è moglie importante e poi parla dei diritti,di cosa le piace e cosa no,del suo essere italiana ma anche francese,o piu’ francese che italiana oppure 10 % l’uno e senza conservanti l’altro,parla parla e intanto vende dischi(e li regala ai ministri francesi che pensano:ma tutti gli italiani cantano visto che pure Berlusconi lo fa; ma che è ,una moda?) e ancora parla parla e il piu’ delle volte a sporposito;intanto sulle riviste si capisce l’antifona"che bello,lei è esponente di spicco dell’italianità in francia!".Ma dico io ,ci siamo rimbambiti definitivamente?Ma che ce ne frega di carlà(o carla o quel che cavolo preferisce,FATTI SUOI,non nostri!)
    Facesse quello che le pare ma in solitudine,in silenzio.Comunque la colpa è soprattutto di chi le lascia spazio sui giornali(e toglie spazio a notizie che "potrebbero "anche rivelarsi utili per i cittadini e non sia mai!).Poi spero davvero che in Francia ci siano italiani seri,intellettuali che fanno ricerca e che aiutano davvero il mondo a migliorarsi:loro dovrebbero avere pagine e pagine sui giornali e li davvero mi sentirei fiera di essere "italiana"non certo con la Bruni,che per carita’ è bella, forse pure simpatica ma certo non è che dica cose sublimi o indispensabili per il futuro dell’umanità(e manco per il presente).Quindi basta sentire le sue cazzate:gia’ ne abbiamo troppe "made" e purtroppo pure"residenti" in Italy

  • Di virginia (---.---.---.96) 16 novembre 2008 15:07

    Ormai da noi(ma anche altrove perché anche l’informazione è globalizzata) domina il pettegolezzo, il gossip come lo chiamano le persone chic. Dunque una donna bella, spregiudicata quel tanto che serve per costruirci sopra delle storielle, Eric Clapton o MickJagger o altri ancora, non importa: lei si che può , sembrerebbero sospirare quei direttori di giornali che credono ancora che un personaggio noto possa arricchire il curriculum di chi lo conosce.
    Dunque una Bellona, soprattutto se si è accalappiata il Président, può dire ciò che vuole? Basterebbe snobbare le chiacchere, rifiutare i pettegolezzi, chiedere più informazione. Credo che allora molti mass media avrebbero il loro bel d’affare nello sforzo di essere più seri.

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