• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Carinaro, i lavoratori INDESIT in corteo: un report dalla piazza

Carinaro, i lavoratori INDESIT in corteo: un report dalla piazza

Nonostante la pioggia, anche ieri erano in piazza tutti o quasi i 1425 operai INDESIT di Carinaro e Teverola. Da settimane i lavoratori protestano contro il piano del gruppo che vuole, nonostante i suoi profitti non siano affatto in crisi e gli impianti siano altamente produttivi, ridimensionare la produzione in Italia e spostarla in Polonia e Turchia, dove il costo del lavoro è ancora più basso, gli operai possono essere più sfruttati, e i profitti possono quindi essere ancora maggiori (qui un documento che spiega quanto costa il lavoro in Turchia qui come funzionano le Zone Economiche Speciali in Polonia).

Si tenga presente che il gruppo Indesit, con i suoi circa 4300 lavoratori sul suolo italiano (gli altri stabilimenti sono a Fabriano, provincia di Ancona) e con parte della produzione già spostata all’estero, è fra i più importanti gruppi industriali italiani.

Per impedire questo piano che porterebbe a migliaia di esuberi e a nuova disoccupazione, da Ancona a Caserta, sono state organizzate in queste settimane diverse giornate di protesta. Oggi un corteo di oltre un migliaio di persone, molto rumoroso e determinato, è partito alle dieci dal PalaIgloo di Carinaro e si è concluso alla piazza del Municipio di Aversa con un comizio sindacale. Presenti tutte le sigle sindacali, in piazza anche molti sindaci della zona, il Comitato di sostegno alla lotta fatto da diversi compagni della zona, e il Comitato Cassa integrati FIAT di Pomigliano.

È stata la prima risposta di piazza all’incontro al Ministero di ieri in cui il presidente Marco Milani ha ribadito che il piano industriale dell’azienda, incentrato sugli esuberi e la delocalizzazione, non è in discussione. Milani ha sostenuto in maniera truffaldina che il piano prevede comunque un investimento in Italia di 70 milioni e che non ci saranno effettivi licenziamenti perché l’azienda intende usare gli ammortizzatori sociali per accompagnare i lavoratori alla pensione, e inoltre intende mantenere una piccola produzione a Carinaro, mentre sarà chiuso lo stabilimento di Teverola.

Mentre CISL e UIL hanno parlato di “spiragli”, gli operai ci hanno detto che si tratta di una vera e propria truffa, perché – a parte che preferiscono ovviamente conservare il lavoro e il salario pieno – è molto probabile che alla fine della Cassa verranno comunque licenziati, e che non ci siano “scivoli” verso la pensione. Anche perché, dopo la storia degli esodati, c’è ben poco di cui fidarsi: il rischio di trovarsi in un limbo, a un’età in cui non si esce dalla disoccupazione, è altissimo...


Inoltre gli operai lottano anche per i loro figli e per la difesa del territorio. Infatti temono che continui la desertificazione industriale del casertano – in cui negli ultimi sei anni hanno chiuso molte aziende manifatturiere di un certo livello, come L’IXFIN – e per questo sono molto motivati.

La situazione è talmente delicata che persino il leader della Cisl Raffaele Bonanni è intervenuto ieri a Radio Anch'io per sollecitare un maggiore intervento del Governo: “È sbagliato gestire ordinariamente la vicenda Indesit e il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato deve prenderla in mano davvero”. Intanto la prossima riunione al Ministero è convocata per il 16 luglio: la dirigenza dell’azienda spera così di fiaccare i lavoratori, e di risolvere la questione durante l’estate.

Ma i lavoratori non sembrano inclini a farsi raggirare. Sono infatti previsti già per oggi altri scioperi ai siti fabrianesi di Indesit di Melano e Albacina. Alle 7,30 di mattina c'è stata una riunione delle RSU anconetane, il cui obiettivo è preparare un grande sciopero dei lavoratori metalmeccanici dell'hinterland fabrianese per il 12 luglio.

I sindacati hanno detto che “sono pronte a scendere in piazza 7mila persone del solo comprensorio fabrianese a cui se ne aggiungeranno altre migliaia provenienti da fuori territorio”. L’idea è di partire con un grande corteo dal centro storico di Fabriano ed arrivare nella sede degli uffici centrali della Merloni.

È molto probabile che anche nell’aversano per il 12 saranno organizzate iniziative di protesta. La tensione sulla vertenza, insomma, non si abbassa…

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares