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Canile: un’interazione anche minima rende i cani meno spaventati

Anche la nostra presenza è un arricchimento per i cani. In canile li aiuta a essere più ottimisti e meno aggressivi, aumentando la probabilità che vengano adottati.

di Anna Romano

Anche un cane molto docile, di fronte al trauma dell’ingresso in canile, può mostrare comportamenti aggressivi. Chi ha avuto modo di frequentare dei rifugi lo sa: se un cane è spaventato, entrare nel suo box – dove si trova impossibilitato alla fuga – può significare beccarsi una ringhiata. Purtroppo i comportamenti aggressivi non sono affatto d’aiuto per incentivare l’adozione. Cosa si può fare per aiutare il cane a sentirsi più tranquillo e, di conseguenza, vivere meglio e non essere classificato come “aggressivo”?

Uno studio pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Applied Animal Behaviour Science ha valutato l’efficacia di un sistema di arricchimento incentrato sull’interazione del cane con una figura umana, rivelatosi d’aiuto per ridurre l’aggressività nei cani spaventati.

L’esperimento in canile

I ricercatori hanno suddiviso i cani arrivati in canile da circa 24 ore tra quelli che mostravano segni di paura o aggressività (evitavano il contatto visivo, ansimavano o restavano rannicchiati in un angolo del box e, quando avvicinati, ringhiavano, si allontanavano o mantenevano la postura bassa) e quelli che invece apparivano tranquilli. Quindi hanno valutato la risposta dei due gruppi a circa 30 minuti d’interazione con un essere umano, condotti in una stanza appartata e arredata come una stanza di casa e con giochi e piccoli premi sparsi in giro. Se non aveva voglia d’interagire con l’essere umano, il cane era libero di andare in esplorazione della stanza.

Il programma è stato condotto nei primi cinque giorni di permanenza in canile; il comportamento di questi animali è stato poi confrontato con altri due gruppi di cani (spaventati e aggressivi oppure no) che non avevano avuto il percorso d’interazione.

Per capire l’effetto di questo tipo di percorso, i ricercatori hanno sottoposto i cani a un test chiamato Safety Assessment For Evaluating Rehoming (SAFER), impiegato in molti canili statunitensi (sebbene non validato dalla letteratura peer-reviewed). Nel test, il cane valutato viene sottoposto a diverse situazioni con un essere umano, che gli stringe la zampa, lo tocca, lo guarda e così via. Indipendentemente dall’aver seguito il percorso di arricchimento, quasi tutti i cani non timorosi hanno passato il test. Per quanto riguarda invece quelli spaventati e aggressivi all’ingresso in canile, coloro che avevano seguito il programma di arricchimento superavano il test molto più di coloro compresi nel gruppo di controllo (che non aveva seguito il programma). Il test SAFER è stato ripetuto due volte sui diversi gruppi di cani, confermando i primi risultati.

 Non solo meno aggressivi, ma anche più ottimisti

Inoltre, gli autori dell’articolo hanno condotto anche un test di bias cognitivo nel quale, in pratica, i cani imparano che la ciotola in una determinata posizione contiene sempre un bocconcino, mentre posta in un altro punto è sempre vuota. Si valuta, quindi, come il cane si approccia a una ciotola messa in posizione ambigua. I ricercatori hanno osservato che il programma di arricchimento riduce il tempo che i cani spaventati impiegano per avvicinarsi alla ciotola messa in posizione dubbia: si tratta di un’indicazione che l’aspettativa positiva di questi individui si è accresciuta (sono più “ottimisti”).

Stranamente, gli autori hanno anche osservato che invece il tempo impiegato per avvicinarsi alla ciotola aumentava nei cani non spaventati e che avevano seguito il programma. Probabilmente, scrivono, questo risultato è un artefatto della procedura usata per il test e i cani preferiscono, in una situazione dubbia, trattenersi con l’essere umano con cui si sono abituati a interagire. Infatti, questa parte del test è stata condotta con le stesse persone che avevano partecipato al programma di arricchimento, così da non mettere eccessivamente in difficoltà i cani più spaventati.

Complessivamente, dunque, gli autori dell’articolo hanno evidenziato l’impatto positivo delle sessioni di arricchimento per i cani che mostrano comportamenti aggressivi a causa della paura e dello stress. Un tale programma potrebbe essere di beneficio sia per il benessere del cane all’interno del canile, perché fornisce uno strumento per mitigare la paura e l’aggressività correlata, sia nell’ottica dell’adozione. Con appena trenta minuti d’interazione quotidiana, infatti, i cani superavano meglio il test usato per valutare l’aggressività: questo, automaticamente, fa sì che non vengano classificato come aggressivi. Così essere adottati diventa più facile.

 

Fotografia: Pixabay

Questo articolo è stato pubblicato qui

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