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Calderoli e l’informazione

Dal sito ufficiale della lega http://www.leganord.org/dblog/articolo.asp?articolo=1855
Buste paghe differenziate, un vantaggio per Nord e Sud

“Il popolo, ancora una volta, dimostra di essere molto più maturo e riformista rispetto a diverse forze politiche e sindacali. Il sondaggio effettuato da SkyTg24 certifica infatti che il 59% dei cittadini è d’accordo con la proposta di buste paga parametrate nelle diverse aree del Paese. Tenuto conto di questo risultato e del fatto che due terzi della popolazione è rappresentata da cittadini del Centro e del Cud, significa che il Mezzogiorno maturato ha votato favorevolmente per questa proposta. Del resto la retribuzione parametrata sul potere d’acquisto e sul reale costo della vita nelle varie aree del Paese non solo darebbe una risposta ai tanti lavoratori dipendenti che al Nord non riescono ad arrivare alla fine del mese ma, assommata alla fiscalità di vantaggio, rappresenterebbe un’attrazione nettissima verso il Mezzogiorno da parte delle imprese, in questo modo, da una parte, si potrebbero creare nuovi posti di lavoro e, dall’altra, contrastare la piaga del lavoro in nero, ovvero i due grandi problemi che affliggono i Sud”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord

Può darsi che i dati del sondaggio siano veri, può darsi che in quel 59% la maggioranza sia del centro sud, mettiamo pure che il mezzogiorno sia "MATURATO" (qualsiasi cosa voglia dire), quello che non capisco è che tipo di risposta può dare ai dipendenti del nord, che non arrivano a fine mese, la politica delle gabbie, e neanche capisco perché le imprese del nord dovrebbero investire in zone dove la "sicurezza", delle aziende, passa attraverso la "MAFIA", se cosi non fosse, gli imprenditori al sud ci sarebbero andati da tempo visto che i salari bassi e il lavoro nero è all’ordine del giorno.

Creare nuovi posti di lavoro e contrastare la piaga del lavoro nero: questi, secondo la lega, gli obiettivi da raggiungere attraverso le gabbie. E’ vero che mancanza di lavoro e lavoro nero sono, da sempre, la piaga del sud, ma è altrettanto vero che la differenziazione non risolverà il problema.

"La piaga del lavoro nero", cosi la definisce Calderoli ( il lavoro nero, esistente oggi al sud, non va confuso con il lavoro nero (cottimo) degli anni settanta diffuso al nord, in quel caso, lo stipendio era superiore agli stipendi del lavoratore in regola, nel nostro caso gli stipendi sono inferiori ): per piaga, di solito, si intende una realtà sociale molto diffusa, pertanto, i lavoratori "in nero" al sud sono la maggioranza, di conseguenza, i salari in media sono bassi rispetto al nord, di conseguenza, anche i prezzi lo sono.

Certo, al sud esistono anche salari "normali", " medio alti e alti (ad esempio nell’amministrazione pubblica), non credo però che siano la maggioranza della popolazione, anzi... e comunque anche i prezzi, a parità di "marca" non sono affatto bassi.

Ma il clou delle sopra citate affermazioni è: "assommata alla fiscalità di vantaggio, rappresenterebbe un’attrazione nettissima verso il Mezzogiorno da parte delle imprese" cioè, vantaggi fiscali alle imprese sperando che le stesse rientrino nella legalità. In Italia, al sud come al nord, finanziare imprese con sconti fiscali è, da sempre, il metodo più usato; zingonia, zona industriale della bassa bergamasca, è nata in questo modo ( si diminuivano le tasse alle imprese che aprivano un’azienda per dieci anni, dopo di che, molte hanno traslocato ), e, di esempi simili, ce ne sono molti in tutta Italia. La differenza tra nord e sud risiede nel fatto che, a operare (nel bene e nel male) erano singole imprese non "impedite" dalla mafia, al sud era/è esattamente il contrario. Inoltre, al sud, si impiantarono grandi complessi industriali, al solo scopo di dimostrare che il governo in carica operava per il bene comune, senza le necessarie infrastrutture, prima fra tutte la cultura industriale della popolazione.
Sperare che, con questa politica cambi il modo di agire delle aziende del sud che, da una parte sono pressate dalla mafia, dall’altra si ritrovano a dover chiedere ai politici. in troppi casi a loro volta mafiosi, il consenso per poter usufruire dei finanziamenti necessari, che alla fine finiranno comunque nelle tasche della mafia, è, a dir poco, fantasioso.

Il sondaggio di SKY TG 24 può anche essere reale, ma ciò dimostrerebbe solo che, la propaganda fatta attraverso i media e in modo particolari quelli controllati, direttamente o indirettamente, dal governo, si basa su non verità, su considerazioni generiche senza entrare, di proposito, in merito al vero problema del sud ( problema che,tra l’altro, esiste fin dai tempi dell’unità d’Italia per la diversa cultura (latifondista) che lo caratterizzava ), che riguarda gli sprechi causati dalla connivenza tra politica e mafia. Propaganda studiata ad arte per diffondere, nella popolazione del sud, la convinzione che i mali della loro terra sono da attribuire ai governi di sinistra.

L’unico presupposto per uno sviluppo del sud non può che essere: LOTTA SENZA QUARTIERE ALLA MAFIA E A QUEI POLITICI CHE LA SOSTENGONO.

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