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Buon 2020

Prima di tutto vorrei precisare che ho bene in mente il calendario attuale e la logica sequenza dei numeri. Nulla di particolare o scaramantico contro il 19, ma ritengo che l'augurio per il prossimo anno, per il nostro splendido paesello (e temo di essere già inguaribilmente ottimista), non possa che essere di convalescenza.

Dopo i disastri perpetrati negli ultimi mesi dell'anno ancora per qualche ora in corso, già un'inversione di tendenza sarebbe beneaugurante. Alcuni passaggi fondamentali inoltre che ci attendono nei prossimi 365 giorni, primo fra tutti il rinnovo del Parlamento Europeo, impongono il dubitativo sulle reali possibilità di miglioramento.

In quali settori, alcuni potrebbero chiedere, ci sarebbe bisogno di miglioramenti? Tutti. Dall'economia alla scuola, l'università e la cultura. Poi la sanità, con l'IRES a pesare sui bilanci degli ospedali, il terzo settore sempre con l'IRES, le pensioni (d'oro?) con il salasso a partire da quelle di 1.200 euro al mese (alla faccia di Moliere) ed il blocco triennale degli adeguamenti, allo stop ai finanziamenti alle imprese ed alla ricerca.


Si potrà festeggiare con birre artigianali e tartufo, che beneficieranno della riduzione dell'IVA, ma spero mi scuserete se non partecipo alla gioia per queste migliorie.

Proseguirà certamente l'attacco frontale alle ONG operanti nel Mediterraneo; proprio in queste ore due navi tedesche, cariche di migranti con donne e bambini a bordo, sono in attesa da giorni del permesso di attracco da parte di ogni paese che abbia un porto sul nostro mare (vero spirito natalizio vero?). Anche il nuovo volto del fascismo, quasi certamente, proseguirà il suo lavoro di sdoganamento, e nessun segnale autorizza l'attesa di possibili mutamenti da parte dell'elettorato.

Le aspettative sull'esito del congresso PD sono, a mio personalissimo parere, esagerate rispetto alle reali possibilità di cambiamento. I continui ritardi e rimandi del 2018, uniti alle lotte intestine di generali senza esercito in vista delle Primarie, hanno di fatto scollato ulteriormente l'ultimo baluardo di democrazia parlamentare dall'elettorato, ed anche lo zoccolo duro del partito comincia a mostrare segni di cedimento. I sogni di Enrico Berlinguer di una sinistra vera e democratica continueranno a restare sogni. Si deve sperare che alcuni esponenti della destra, che sempre a destra comunque rimangono, proseguano nel loro contrasto al Governo in carica. Sinora, forse, il lavoro più efficace.

Rinnovo quindi i miei auguri per uno splendido 2020. Per l'anno che ci aspetta non resta che sperare di portare a casa la pelle.

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