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 Home page > Tribuna Libera > Bufera kazaka: il governo oscurato e quello oscuro

Bufera kazaka: il governo oscurato e quello oscuro

La domanda di rito è: "Meglio un ministro bugiardo o un ministro che non sa?"

La vicenda del rimpatrio forzato di Alma Shalabayeva e della figlia di sei anni ha avuto un primo epilogo ieri era dopo la comunicazione al Senato del ministro degli interni Angelino Alfano. Cadono le teste del prefetto Giuseppe Procaccini (capo di gabinetto di Alfano) e del capo segreteria del dipartimento Alessandro Valeri.

Angelino non sapeva, così come non sapeva il ministro degli esteri Emma Bonino e tanto meno il premier Enrico Letta. Neanche la polizia sapeva e neppure i nostri diplomatici sapevano che quella donna e sua figlia erano la famiglia di Mukhtar Ablyazov, uno dei maggiori oppositori del regime del dittatore del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev.

Insomma nessuno sapeva, ma chi ha organizzato il rimpatrio su un aereo privato noleggiato dal kazakistan, lo ha fatto con una velocità ed organizzazione del tutto inusuale per come vanno solitamente le cose dalle nostre parti. Nel giro di quarantotto ore, irruzione nella villetta, impacchettamento e spedizione al destinatario. Questo, in sostanza quanto ha riferito Alfano nel "Question Time" di ieri sera al Senato, presenti soltanto i ministri del Pdl, il ministro Mauro di scelta civica ed il ministro Kyenge del PD. Brillavano ovviamente le assenze di Enrico Letta ed Emma Bonino.

Ci si può credere? Direi senz'altro di sì e, malgrado la teatralità ed il consueto linguaggio "forense" con il quale si esprime l'avvocato Angelino Alfano, ritengo che la sua sia stata una dichiarazione genuina. Sono cioè propenso a ritenere che effettivamente nessuno sapesse, a parte ovviamente i diplomatici kazaki che hanno fregato tutte le nostre istituzioni, Farnesina compresa.

E il perché è molto semplice. Perché questo governo non conta un fico secco, non conta Letta, che si affanna in giro per il mondo a rinfrescare la nostra immagine deturpata di paese allo sbando, non conta ovviamente Angelino Alfano che è un fantoccio nelle mani di un signore che, tra un processo e l'altro scorazza per il mondo con il passaporto in tasca malgrado una condanna in appello e, guarda la combinazione, capita proprio dalle parti di Putin, lo zar di Russia suo grande amico. Entrambi, Putin e Silvio Berlusconi, sono amici del dittatore del kazakistan (il destinatario del pacco celere), con frequentazioni assidue improntate a reciproca stima.

L'"imprenditore" e le sue amicizie coltivate negli anni di governo del paese con soggetti che non appaiono la "top quality" della democrazia. Ricordiamo Gheddafi e mettiamoci anche Erdogan, il capo di stato turco alle prese con qualche problema di democrazia. Tutti siedono o sedevano su immense ricchezze legate al petrolio e al gas o erano logisticamente strategicamente importanti per rifornire un'Europa assetata di energia. Insomma il filo comune che li lega sono i soldi e dove si fa "il dané per fortuna che Silvio c'è".

Putin, Berlusconi e Nazarbayev, un triangolo che suscita parecchi dubbi su come possa essere andata la brutta faccenda in questione, ma che suggerisce l'esistenza di un governo occulto che manovra all'interno del governo Letta, muovendo istituzioni che dovrebbero rispondere soltanto a chi è legittimato a dirigerle. È persino pleonastico pensare a chi rispondano effettivamente Alfano, Quagliariello e la compaggine governativa pidiellina, così come appare evidente lo scopo, al di là dei fini di propaganda elettorale sull'IMU e l'IVA, di tenere in piedi questa alleanza di governo "sui generis", ovvero per fini che poco o nulla hanno a che fare con gli interessi del paese.

Insomma il vero "deus ex machina" o se volete il premier occulto di questo governicchio è sempre lui, il Cavaliere di Arcore Silvio Berlusconi che il prossimo 30 luglio sarà (forse) giudicato nel processo Mediaset da una Consulta che ha espresso un collegio giudicante che definire "soft" è un puro eufemismo.

Di tutto questo, delle continue figuracce internazionali, compresa la vicenda Calderoli-Kyenge ("orango"), che ci espongono allo "spread" peggio del debito pubblico stratosferico e di tutto quello che verrà nei prossimi giorni, dobbiamo ringraziare il comico genovese Beppe Grillo.

Non scordiamocelo, caro popolo italiota dalla memoria corta.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.30) 17 luglio 2013 17:40

    Caro Paolo,

    l’articolo è ben fatto ed è altrettanto chiaro.
    Mi sfugge però il finale ... ora che il M5S abbia delle colpe nelle nostre attuali vicende politiche, a mio giudizio più legate ad inesperienza che altro, ci sto’, ma reputo un azzardo se non un’offesa incolpare Grillo per il Governo delle larghe intese e per le assurde vicende di imbarazzo e di mal governo che lo stanno contraddistinguendo. Non sono un elttore del M5S, non è quindi mia intenzione difendere il loro operato, credo in sincerità che l’Italia che siamo è un’espressione del voto e dei suoi elettori, null’altro. Mi rendo conto che probabilmente i miei desideri non sono gli stessi di quelli di mio nonno (farsi una famiglia, una casa, un lavoro stabile, un terreno da coltivare), il mio desiderio sempre più crescente e di andarmene da questo paese che non mi rappresenta più.
    • Di paolo (---.---.---.87) 17 luglio 2013 22:29

      Caro amico

      Dopo un ventennio stuprato moralmente ,eticamente ,politicamente ed economicamente dal Cavaliere Silvio Berlusconi ( è una mia opinione personale) , si era presentata l’occasione ,forse irripetibile salvo sentenze , di liberarci definitivamente di questo signore .Sarebbe stato il primo passo decisivo (non unico ) verso la normalità .

      Il signor Beppe Grillo ha gettato alle ortiche questa opportunità e ha spinto perché Silvio rimanesse non solo a galla ma in una maggioranza di governo , a quel punto inevitabile dato il precipizio su cui ci trovavamo . 
      Secondo te come dovrei definirlo ?

  • Di GeriSteve (---.---.---.40) 17 luglio 2013 19:04

    Leggo su Agoravox tre articoli sullo stesso argomento, in cui si delineano tesi diverse su ciò che sarebbe accaduto. Cosa sia successo davvero io non lo so e dubito che lo sapremo, ma è assodato che ci sono state dette diverse bugie e molto pesanti.

    Letta dichiara che sarebbe dimostrata l’estraneità di Angelino, ma trascura che il suo capo di gabinetto Procaccini testimonia invece di essersi occupato del caso su sua richiesta "Ho ricevuto l’ambasciatore kazako al Viminale perché me lo disse il ministro spiegandomi che era una cosa delicata. .. il giorno dopo, spiegando al ministro che il diplomatico era venuto a parlare della ricerca di un latitante. Lo informai che avevo passato la pratica al prefetto Valeri".

    Questo significa che Angelino era stato ben informato, ma inizialmente da chi? Dalla Bonino che istituzionalmente dovrebbe tenere i rapporti con gli ambasciatori? da Letta? da Berlusconi? da Scaroni che cura gli affari dell’ENI?

    E’ stato spergiurato che non si sapesse che la signora e la bambina fossero la moglie e la figlia di Ablyazov, ma in realtà erano state catturate nel "covo del pericoloso terrorista" e sostanzialmente al suo posto, quindi si è indiscutibilmente mentito.

    Da parte di Procaccini e della polizia si è sostenuto che i poverini sarebbero stati ignari del fatto che Ablyazov fosse un oppositore di Karzai e perseguitato politico, ma ciò era incontestabilmente chiaro dall’interessamento diplomatico e dalla messa a disposizione addirittura di un aereo privato, precedentemente noleggiato, per rimpatriarne moglie e figlia! Pansa (o forse Procaccini), con totale assenza di senso del ridicolo arriva a scrivere  che l’aereo è stato"generosamente messo a disposizione": addirittura le due poverette sono state consegnate -in territorio italiano !- ai funzionari kazaki. Non è certo una prassi di espulsione di clandestini, ma di consegna di  pericolosi latitanti o di preziosi ostaggi.

    In tanta confusione, una cosa è chiarissima: tutte le leggi sono state violate e sono in tanti a mentire. Tanti, e tutti che dovrebbero rappresentare lo stato italiano.

    GeriSteve

     

     

     

    • Di paolo (---.---.---.87) 17 luglio 2013 22:17

      Geri ,non credere che io abbia delle certezze assolute , è solo una deduzione sulla base di indizi . Che Alfano possa essere stato in qualche misura informato è scontato ,sarebbe un fatto del tutto inusuale se non unico ,che però abbia capito che stava succedendo realmente e i contorni della vicenda ho seri dubbi . Le informazioni si possono dare parziali se non addirittura false .
      Comunque qualora anche la catena gerarchica avesse funzionato all’insù , dubito che altrettanto sia avvenuto all’ingiù ,ovvero che l’operazione sia stata gestita direttamente dal Viminale .In mezzo c’è stato qualcuno che ha preso in mano la situazione .Perché?.

      Angelino è un prestanome ,è un cane di pezza ,non conta nulla . Sono convinto che dietro c’è la mano di colui che per anni ha messo tessere nelle istituzioni per potersene poi servire al momento opportuno .Questa vicenda , per le modalità con cui si è svolta ,ha il sapore di un "favore " personale .
      Comunque ritengo che prima o poi i trombati apriranno uno squarcio di verità .
      grazie e ciao

  • Di GeriSteve (---.---.---.40) 17 luglio 2013 20:02

    segnalo anche questo bell’articolo di Barbara Spinelli:

    http://temi.repubblica.it/micromega...

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