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Brasile, le domande senza risposta sull’omicidio di Marielle Franco: chi lo ordinò? E perché?

Due anni dopo l’omicidio di Marielle Franco, consigliera del municipio di Rio de Janeiro, e del suo autista Anderson Gomes, avvenuto la notte tra il 14 e il 15 marzo 2018, Amnesty International ha ricordato che questo crimine resta irrisolto ed è diventato un caso esemplare dell’impunità che asseconda la violenza contro i difensori dei diritti umani in Brasile.

Il 13 marzo 2019 Amnesty International e la famiglia di Marielle Franco avevano incontrato il governatore di Rio de Janeiro, Wilson Witzel, e il capo della procura generale Eduardo Gussem. Questi avevano promesso passi avanti verso la conclusione delle indagini garantendone velocità, indipendenza e trasparenza.

Ma è successo esattamente il contrario. L’ultimo anno è stato caratterizzato dall’assenza di informazioni ufficiali e da una ridda di fughe di notizie.

Quello che si sa di certo è che i due uomini arrestati un anno fa e sospettati di essere gli esecutori materiali del duplice omicidio saranno processati da una giuria popolare.

In questi due anni, 983.000 persone di ogni parte del mondo hanno partecipato alla campagna di Amnesty International per la verità e la giustizia. Una campagna che andrà avanti fino a quando non arriveranno le risposte alle due domande: “Chi ha ordinato l’omicidio di Marielle Franco? E perché?”

Questo articolo è stato pubblicato qui

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