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Bossi alla festa della zucca

Da qualche tempo Bossi sta tenendo comizi e rilasciando dichiarazioni a raffica, facendo in questo modo la felicità dei blogger di tutta Europa che, nelle colte e raffinate argomentazioni del senatur, trovano materiale abbondantissimo per i loro post satirici. Ultimo episodio quello di lunedì a Pecorara, paesetto in provincia di Piacenza, dove il personaggio ha tenuto un importante comizio alla Festa della Zucca

Siamo venuti così a sapere qual è la ricetta - infallibile - contro la crisi: le “gabbie previdenziali”, cioè dare pensioni più alte a chi abita nelle regioni del nord e più basse a chi abita nelle regioni del sud. C’è una qualche razionalità in tutto questo? No, naturalmente, ma non ha nessuna importanza. Viene raccontata l’ennesima fanfaluca che però serve a ribadire l’identità un po’ malata dell’elettorato leghista.

Riferiscono le agenzie e i giornali che la platea era entusiasta: sventolio di bandiere, piatti di tortelli alla zucca tra le mani, grida di “padania libera” e di “secessione” da farsi saltare le corde vocali. Un leghista, non si sa se in crisi mistica o perché abbondantemente impasticcato, ha gridato al Capo “Umberto, ci hai salvati dal fallimento”. Ora, tutto questo non è una novità, fa parte del solito rituale consolatorio a uso e consumo dei militanti a cui si dice quello vogliono sentirsi dire. Ma ogni volta che te lo raccontano ti senti preso dallo sconforto, esattamente come la prima volta.

Ma torniamo al comizio. A conclusione del quale il santone di Gemonio rivolto ai suoi fedeli lancia una profezia dedicata ai giornalisti rei di "inventarsi un sacco di storie", ma denunciarli è inutile "perché tanto i magistrati li assolvono" (questa non poteva mancare). "Verrà un giorno che la gente vi piglierà per il collo” … “meritereste di essere mandati in galera” … “prima o poi o vi spacchiamo la faccia”, ecc. Sul palco anche Tremonti, che non ha trovato niente da ridire.

Alla fine la presa in giro finale: "Sui ministeri, non possono fare niente. Sono a Monza e là restano”. Ma quali ministeri? Si ha l’impressione che l’uomo non sappia più bene dove vive e che parli solo perché imbeccato da quelli del Cerchio Magico, il gruppo di fedelissimi che lo accudisce e gli suggerisce.

Pecorara, fine ottobre 2011. Questa è la cronaca di una giornata triste, che ha visto un ministro della repubblica alimentare ancora una volta i soliti luoghi comuni reazionari della parte peggiore dell’Italia. D'altra parte, cosa aspettarsi dal ministro di un governo che con la massima serietà sostiene che i licenziamenti facili faranno aumentare l'occupazione?

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