• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Bondi respinta la sfiducia: "La cultura si fa in televisione"

Bondi respinta la sfiducia: "La cultura si fa in televisione"

Con 314 no, mentre i sì sono stati 292 e 2 gli astenuti, la Camer ha respinto la sfudica al Ministro Bondi, presenti al voto erano 608, i votanti 606, la maggioranza richiesta 304.

Estratti della giornata di ieri.

Bondi: "E' una discussione utile per parlare del ruolo che deve avere la cultura in un paese come il nostro. Ma voi, siete davvero interessati a discutere della cultura, o le vostre intenzioni sono altre?"

Vorrei sapere se "le ragioni di una mozione di sfiducia individuale sono quelle espresse dall'on. Franceschini, che diceva che la sinistra doveva collocare delle mine per fare esplodere le contraddizioni della maggioranza, oppure se le ragioni della mozione sono quelle dell'on. Di Pietro, per cui la mia responsabilità sarebbe essere il portavoce di Arcore. (Perchè) Se queste sono le ragioni la cultura non c'entra nulla.

Volete tentare di dare l'ennesima spallata al governo e in questa ansia che vi divora da tempo, le persone per voi non hanno nessuna importanza",

Hanno importanza, eccome, non siamo noi quelli che vanno per feste portando vittime sacrificali minorenni al re. (...)

Non ho ancora capito perchè chiedete le mie dimissioni, e perché presentate una mozione di sfiducia individuale. Da quello che ho capito la mia colpa principale sarebbe quella di essere stato troppo condiscendente con i tagli fatti dal ministro dell'economia Tremonti al ministero della cultura".

Buongiorno ministro, pare ci arrivi anche lei, dopo un po'.


Sappiamo tutti che in Italia non c'è opera pubblica che possa avere il via senza il benestare dei beni culturali, tanto che questo ministero è divenuto di ostacolo ai beni economici. Io ho un'idea di un ministero che riesce a trovare soluzioni che sono punti di equilibrio tra il patrimonio storico artistico e le ragioni dello sviluppo del paese. La cultura ostacolo dell'economia. Quindi tutto è sacrificabile per l'economia. Vendiamo gli Uffizi e Brera all'asta, allora. "Altra cosa che ho fatto è stato sbloccare tutte e 113 le grandi opere pubbliche necessarie allo sviluppo del paese."

Vi ricordo che quello che parla sarebbe il ministro dei beni culturali e non cul-turali.

La mozione di sfiducia a Bondi ha davvero un senso proprio dopo la sua difesa alla Camera. Prima del suo intervento avevo numerose idee in sua difesa, per quanto non riesca nemmeno a immaginare la sua persona in veste di ambasciatore della cultura. In sua difesa avrei potuto dire, ad esempio, che nessuno fino ad oggi, in nessun governo ha mai avuto veramente a cuore la cultura. La Melandri, ad esempio, l'ha calpestata in continuazione, mentre a Sgarbi è stato impedito di avanzare un suo progetto che, chissà, avrebbe potuto anche essere interessante. Ma ciò che consegue dall'inizio del suo discorso, qui riportato il più possibile testualmente, è che il ministero della cultura è e deve essere sottomesso alle logiche economiche non solo del ministero dell'economia, ma di tutto ciò che è ascrivibile come "bene del paese" o "sviluppo del paese".

Bondi ha citato Baricco, dicendo che là dove lo stato è assente la cultura si sviluppa, giustificando così la scarsezza di mezzi, l'abbondanza di potenziale e l'ingerenza totale delle ragioni economiche in quelle artistiche.

La cultura, secondo Bondi, deve essere portata avanti nei "terreni di scuola e televisione". Guarda caso.

Lo stato c'è, lo stato non c'è, diceva Gaber.

La cultura non c'è, ma in compenso in televisione abbiamo molti culi.

Le ragioni del culo hanno vinto sulle ragioni della cultura.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares