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Bologna | Deamiantizzazione a San Lazzaro... oppure

… la spinta propulsiva si è esaurita?

di Vito Totire (*)

 

Mettiamola sul poetico: le lepri scorazzano leggiadre sul tappetino di frammenti di cemento-amianto trasportando fibre con le loro zampette e Goethe si rivolta nella tomba per quello che ha scritto dell’Appennino (ma eravamo nel periodo precedente all’uso industriale dell’amianto).

Andando sul prosaico: noi comuni mortali NULLA abbiamo saputo sull’esito dell’asta per gli immobili Grimeca di Remigia, pur avendolo chiesto ai gestori della procedura: al cittadino non fa sapere quanto è buono l’amianto con le pere…

Vedremo in seguito; intanto però anche la Ausl dice essere stati fatti almeno una dozzina di interventi di bonifica nel 2018 e suggerisce di fare istanza per l’accesso agli atti.

Pare in bilico la questione di Artlegno a Idice – via Emilia (circa numero 373) – dove ci sono diversi problemi:

  1. La carcassa di Artlegno in quanto tale con la bonifica darebbe un contributo importante all’avanzamento del programma “San Lazzaro asbestos free” (numerose centinaia, se non migliaia, di metri quadrati in meno) ; ma quando comincia? Un “vicino di casa” dice: «consegnano le chiavi a settembre»; che vuol dire? Proponiamo alla amministrazione comunale di collocare un cartello di adeguate proporzioni del tipo: «avviso alla cittadinanza: la bonifica inizierà (verso ?) il …»;
  2. Il vicino già citato è “sotto osservazione” perché anche lui detiene cemento-amianto e gli è stato prescritto un programma di monitoraggio ; il simpatico “vicino” accetta e lo rispetta un po’ obtorto collo ma…
  3. Dietro l’immobile “sotto controllo” dello sfortunato vicino (via Emilia 373/a) esiste un manufatto (del Demanio? Della Regione?) con copertura in cemento-amianto e lana di vetro in condizioni disastrose; ciononostante pare tutt’altro che controllato e/o monitorato; si pongono dunque alcuni problemi: 1) esiste una situazione di due pesi/due misure? Si controlla quello che è meno degradato e non ciò che è in condizioni disastrose? 2) è evidente che si tratti di una prassi che sprizza messaggi schizofrenogeni: il signore vicino ad Artlegno viene invitato a rispettare regole; il vicino del vicino (per il fatto di essere un soggetto pubblico?) le regole non le rispetta; in Italia succede anche questo.

Dunque cosa proponiamo:

  1. Chiarezza e informazioni su Grimeca; sarebbe peraltro propedeutica alla chiarezza sul sito di Loiano (anche questo immobile con cemento-amianto…all’asta !)
  2. Pubblicizzazione data prevista per bonifica carcassa di Artlegno che si colloca pericolosamente – come abbiamo visto – in una piccola “cemento-amiantoland” in area perifluviale)
  3. Bonifica immediata del manufatto edilizio “demaniale” (?)
  4. Tenuta di conto progressiva del ritmo di bonifica del territorio comunale; vale a dire un tabellone in piazza Bracci – il Comune di san Lazzaro avrebbe motivo di andarne fiero – in cui si segna con un “TOT metri quadri” ogni intervento di bonifica con l’obiettivo di arrivare a zero.

Per un territorio comunale e nazionale (e poi planetario) “asbestos free”; la proposta è: vigilanza e prevenzione.

Bologna, 28.7.2018

 

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute

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