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Basta che funzioni: un film che esalta la misantropia e il cinismo

Basta che funzioni è un film del 2009 di Woody Allen. Boris, un fisico di fama internazionale e candidato al Premio Nobel, divorzia dopo un tentativo di suicidio e va a vivere da solo in un luogo malmesso e in rovina. Una sera Boris incontra Melody, la quale è nella spazzatura e la porta a casa, controvoglia.

Boris, per vivere, insegna a giocare a scacchi ai bambini con i quali si comporta in modo rude e scostante. Egli vive da solo perché non ritiene le altre persone degne della sua compagnia. Comunque Boris vede, occasionalmente, degli amici con i quali parla di svariati argomenti.

Melody, intanto, si ambienta a casa di Boris e riesce a sopportare sia la sua misantropia che il suo cinismo: la ragazza, addirittura, comincia a parlare come Boris adottando sue idee e concetti come fossero suoi.

Dopo avere trovato un lavoro come dog-sitter, Melody riferisce a Boris di essersi presa una cotta per lui; Boris prima reagisce male alla notizia e poi, quando si rende conto che Melodie ha assimilato una parte degli “insegnamenti” di Boris riguardo alla vita e all’universo, i due si sposano. L’ingenuità e la semplicità della ragazza sembrano contrastare con la mente “eccelsa” di Boris: invece, le cose non stanno proprio così…Melody, tra l’altro, è pronta a sostenere Boris nei suoi momenti negativi, come ad esempio, nei suoi attacchi di panico.

In seguito nel film arriva la madre di Melody, la quale si è lasciata con suo marito. Marietta, la madre di Melody, di idee conservatrici, idee che ha maturato nella sua cittadina di provenienza dove ha vissuto per anni, cambia radicalmente diventando un artista di successo. La donna, poi, va a vivere con due uomini e ne frequenta molti altri.

Marietta fa in modo che Melody incominci a frequentare un ragazzo perché è convinta che Boris sia un infermo e che Melody sia la sua badante. Randy, il ragazzo con cui comincia a vedersi Melody, porta quest’ultima sulla sua barca e lì Melody tradisce Boris. Quest’ultimo, dopo aver saputo da Melody che la ragazza si è innamorata di Randy, tenta di nuovo il suicidio ma non muore e incontra la sua nuova compagna.

La misantropia e il cinismo di Boris, come il suo “caratteraccio”, sono il punto forza di tutto il film: tante cose che dice Boris sono senz’altro vere e, di certo, una persona con una mente come quella di Boris, un personaggio, tra l’altro, anche intollerante e scostante, trova difficile la convivenza con persone rozze, mediocri o ignoranti.

Colpisce nel film la trasformazione di Marietta: da persona borghese e bigotta diventa una persona sbarazzina e piena di estro creativo. Melody, invece, al pari di Boris, risulta un personaggio alquanto paradossale: con il suo essere una “sempliciotta” con non tante pretese si avvicina ad un uomo profondamente triste e depresso e gli dona calore e contatto umano, cose di cui Boris ha disperatamente bisogno.

Davvero buffe e ilari sono le scene nelle quali Boris si rivolge ai “probabili spettatori” che lo stanno guardando come se la sua vita fosse un film o come se egli fosse l’unico a rendersi conto di essere un personaggio di un film. In questo film colpisce anche il personaggio del padre di Melody il quale scopre di essere omosessuale dopo che è stato sposato per tanti anni con Marietta.

Il film trasmette, in modo sarcastico, grottesco e anche abbastanza ermetico, tante verità sulla vitasull’esistenza, sulla natura umana etc. un film oltremodo complesso e denso di significati e di stimoli, in linea con tanti altri film del regista.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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