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BREXIT | La Gran Bretagna lascia l’Unione Europea per davvero?

Il futuro chiarirà se la scelta di autonomia della Gran Bretagna è stata saggia e lungimirante e se avrà riservato i vantaggi sperati. Oltre, ovviamente, ai danni di immagine e di solidità arrecati alla stessa Unione Europea, con la benedizione, a quanto è dato di comprendere, del neo-Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump.

La Camera dei Comuni della Gran Bretagna il 1° febbraio 2017 ha approvato a larga maggioranza l'avvio dei negoziati per conseguire il divorzio dall'Unione Europea.

Devo ammettere che mi sono sbagliato! A suo tempo pensavo ad un esito molto diverso di questa vicenda nazionale, incentrata su presupposti elettoralistici interni della Gran Bretagna, basati su messaggi di propaganda strumentale e populista, connaturati allo scontro politico fra diversi personaggi e fazioni.

Detti messaggi, ben amplificati, hanno riguardato: la gestione degli immigrati, la sicurezza interna, la possibile perdita di posti di lavoro, il presunto, alto costo della partecipazione al consesso europeo, ecc..

Quanto innanzi, fatta salva ovviamente la prerogativa legata all'utilizzo della propria moneta (Lira sterlina) al posto dell’Euro, come è stato dall'inizio dell'adesione, fino ad oggi.

La stessa Gran Bretagna nel suo luminoso passato è stata maestra, a livello mondiale, nella gestione attiva e proficua delle problematiche (od anche opportunità) sopra menzionate.

Ero convinto che il Parlamento inglese, assumendosi la relativa, gravosa responsabilità, avesse rettificato l'esito del referendum popolare del giugno 2016, ritenuto di valore consultivo, ed avesse deciso di non abbandonare l'Unione Europea ed il rilevante ruolo svolto nel suo ambito, specialmente per quanto concerne l'accentramento a Londra della migliore finanza internazionale.



Quella che fa guadagnare miliardi - di sterline, dollari ed euro per lo più - alle banche londinesi specializzate nella intermediazione finanziaria ed offre un apporto notevole, in termini di imposte e tasse, alle casse del Tesoro britannico. Per non parlare delle positive ricadute connesse agli ingenti investimenti delle banche medesime per il posizionamento in loco, il relativo funzionamento e la necessaria manutenzione.

Non a caso a Londra è localizzata - ma non per molto, visto l'abbandono in corso dell'Unione Europea - l'Autorità Bancaria Europea (EBA - European Banking Autority).

Niente di tutto questo! L'istituzione parlamentare londinese ha avallato la volontà popolare, ritenendo di poter fare meglio agendo da sola, senza i legami (a suo dire) condizionanti di Bruxelles e Francoforte.

Il futuro chiarirà se la scelta di autonomia della Gran Bretagna è stata saggia e lungimirante e se avrà riservato i vantaggi sperati.
Oltre, ovviamente, ai danni di immagine e di solidità arrecati alla stessa Unione Europea, con la benedizione, a quanto è dato di comprendere, del neo-Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump.

Bruxelles (Commissione Europea), Strasburgo (Parlamento Europeo) e Francoforte (Banca Centrale Europea) prendono atto ma non ringraziano!

Sàntolo Cannavale

www.santolocannavale.it
 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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