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Autostrada Tirrenica. Due ricorsi al TAR di Provincia di Grosseto, Italia Nostra, associazioni e comitati

Sembra che la manifestazione di sabato scorso a Capalbio, “Maremma sotto attacco, abbia impresso un’improvvisa accelerazione a due distinti ricorsi al TAR contro l’Autostrada Tirrenica.

Progettata per completare il tratto da Livorno a Civitavecchia di circa 206 km, gestita dalla SAT, l’Autostrada Tirrenica è al centro delle contestazioni della popolazione che vive sul tracciato, la quale non ha mai visto di buon occhio ulteriori servitù e costi di pedaggio.

Tra i testimonial eccellenti troviamo l’ex ministro Matteoli e il presidente della Regione ToscanaEnrico Rossi, accomunati dalla passione per questo ultimo “tassello”, quello che dovrebbe arrivare sino al mitico Ponte sullo Stretto. Non è dato sapere quali vantaggi comporti per la collettività un’autostrada a pagamento rispetto a una buona superstrada gratuita. Non sfugge neanche il particolare della quasi totale sovrapposizione del tracciato autostradale alla Strada Statale 1 Aurelia, cosa che tradotta in modo più chiaro significa che un bene pubblico ad uso diffuso viene privatizzato e quindi tutti pagheranno il pedaggio.

Questi motivi che sarebbero da soli sufficienti per archiviare la pratica dell’ennesima opera costosa e inutile, hanno invece ottenuto il via libera della quasi totalità delle forze politiche.

Ma qualche allarme pre-elettorale sembra sia suonato in casa PD, perché in una riunione dei vertici di Provincia e Comune di Orbetello, presente l’onorevole Sani, a quanto riportato dal Tirreno è stato valutato che “la delibera Cipe che recepisce la progettazione definitiva proposta da Sat ha lasciato ancora una volta aperto il problema della variante nel comune di Orbetello, nel tratto compreso tra Fonteblanda e Ansedonia”. Quindi in quel tratto non ci può essere la sovrapposizione dell’autostrada con l’Aurelia perché tutte le attività commerciali e artigianali presenti sarebbero prive di collegamenti adeguati.

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Il ricorso

E sull’altro fronte, come preannunciato nel Convegno di Capalbio, un gruppo di associazioni tra cui Italia NostraAssociazione Colli e LagunaForum Ambientalista e Coordinamento comitati della Maremma, hanno deciso di ricorrere al TAR per impugnare sempre “la delibera del CIPE dell’agosto scorso per il progetto definitivo dei lotti 2, 3, 5A, 6B, da Tarquinia a San Pietro in Palazzi”.

Le Associazioni ricorrenti pongono una serie di domande semplici come, ad esempio, il fatto che un’autostrada sia approvata a pezzi e non in modo unitario, O anche perché non viene spiegato “ai cittadini se l’autostrada sia realmente necessaria, nonostante le stime di riduzione del traffico”, “perché non si parla delle garanzie attuali da parte dei finanziatori", (MPS era una di queste), la questione pedaggi.

C’è poi un’osservazione molto semplice e cioè che “la sottrazione della SS Aurelia è un danno enorme, sottovalutato dai Sindaci del nostro territorio, che hanno approvato i tracciati definitivi, dimenticando come la SS Aurelia sia l’unica arteria di comunicazione, per i cittadini, per le aziende agricole che ogni giorno la utilizzano per il libero spostamento di mezzi e di merci”. Quando scomparirà l’Aurelia cosa succederà sulla viabilità minore, quali danni ci saranno per le aziende agricole per i tempi impiegati e i maggiori consumi di carburante?

Domande sinora rimaste senza risposta ma che pesano come macigni.

Il comunicato stampa delle Associazioni invita quanti intendano partecipare al ricorso a indirizzare la richiesta a [email protected]

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