Aumentano le persone che cercano lavoro in Cina
Mentre l'Europa del Sud vive l'attacco di un certo capitalismo, tra speculazioni, svendite di beni e riduzioni di diritti sociali, la Cina continua, nonostante le gravissime violazioni dei diritti umani, ad attirare capitali italiani.
L’Italia, inoltre, è il primo paese Schengen per rilascio visti in Cina con 285 mila visti rilasciati nel 2012. Secondo i dati del Ministero del Commercio Cinese, nel 2010 gli investimenti diretti stranieri in Cina hanno raggiunto il record di 105,7 miliardi di dollari, con una crescita del 17,4% sul 2009, anno in cui erano invece calati del 2,3% a causa della crisi finanziaria globale. La cifra include fondi investiti in fabbriche, immobili e altre attività, ad esclusione di azioni e vari strumenti finanziari. Livelli record hanno toccato anche gli investimenti cinesi (non finanziari) all'estero: l'aumento è stato del 36,3% fino a 59 miliardi di dollari. Gli investimenti effettuati sotto forma di fusioni e acquisizioni rappresentano il 40,3% del totale per un valore complessivo di 23,8 miliardi di dollari.
Permangono acute le tensioni sociali, dovute a cause molteplici. Da un lato vi sono quelle originate da problemi sociali e ambientali e dagli squilibri interni nella distribuzione della ricchezza, tra cui l’aumento del costo della vita, la crescente disoccupazione tra i laureati, le cattive condizioni di lavoro, l'inquinamento ambientale, i ritardi di pagamento dei salari e dei benefici, l’esproprio illegale di case e terreni, la corruzione e l’abuso di potere da parte dei funzionari pubblici. Dall’altro vi sono le rivendicazioni etnico-religiose, soprattutto nelle aree occidentali del Paese (Tibet e Xinjiang).
sostenuto aumento dell’export italiano (sebbene inferiore alla crescita dell’interscambio); buona crescita degli investimenti produttivi italiani con ampia diversificazione merceologica a fronte di una ancora spiccata concentrazione geografica nelle province costiere; presenza commerciale sia dei grandi gruppi che di PMI.
Anche all’interno delle industrie tradizionali si assiste alla progressiva ascesa del prodotto cinese verso i segmenti più elevati e, allo stesso tempo, ad una maggiore attenzione verso i profili della qualità, della sicurezza e dell’impatto ambientale. Tutti aspetti su cui l’industria italiana può vantare posizioni competitive a livello mondiale. Così come è in aumento il turismo dei cinesi verso l'Italia, gli ultimi dati forniti rilevano che sono 271.800 (+23.50 e 0.47%).
Amnesty, invece, sulla Cina presenta un quadro più allarmante:
Sono proseguite le condanne a morte al termine di processi che non hanno rispettato gli standard di equità processuale. Sono state messe a morte piu persone in Cina che in tutto il resto del mondo messo insieme. Le statistiche sulle pene capitali e sulle esecuzioni hanno continuato a essere secretate. Secondo la legislazione cinese vigente non esistono procedure per i prigionieri del braccio della morte per chiedere la grazia o la commutazione della loro sentenza.
le autorità hanno mantenuto sotto stretto controllo attivisti politici, difensori dei diritti umani e attivisti online, sottoponendo molti di loro a vessazioni, intimidazioni, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate. Almeno 130 persone sono state detenute o sottoposte ad altro tipo di restrizioni per impedire critiche e proteste in vista del periodo di transizione della leadership, avviato a novembre durante il 18° congresso del Partito comunista cinese.
L’accesso alla giustizia e rimasto per molti aleatorio, pertanto milioni di persone hanno presentato molti reclami al governo e cercato di ottenere risarcimenti al di fuori delle vie legali ufficiali. Musulmani, buddisti e cristiani, che praticavano la loro religione al di fuori dei canali ufficiali riconosciuti, e seguaci del Falun Gong hanno subito torture e vessazioni, sono stati arbitrariamente detenuti e incarcerati e sono incorsi in altre gravi restrizioni al loro diritto alla libertà di religione.
Le amministrazioni locali hanno continuato a ricorrere alla vendita di terreni per finanziare progetti d’investimento che in tutto il paese, hanno portato allo sgombero forzato di migliaia di persone dalle loro abitazioni o dai loro terreni. Le autorità hanno riferito che avrebbero reso più severe le procedure giudiziarie nei casi capitali; nonostante ciò, migliaia di persone sono state messe a morte.
Il danaro comanda e la Cina e il suo modello è in espansione con la complicità piena del capitalismo italiano e delle istituzioni italiane a prescindere da quello che accade alle persone, ai cittadini cinesi che vivono, in base a quello che viene denunciato in modo pesante, ma a quanto pare inascoltato, da Amnesty International.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox