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Assaggi di Blog Economy Day

Notizie poco rincuoranti dalle discussioni informali degli informatori economici indipendenti.

Al Blog Economy Day di Castrocaro Terme, lo studioso Marco Della Luna ci ha messo in guardia dai bilanci taroccati delle banche (non solo italiane) e dalla “Moneta debito” che rappresenta un buco nero che risucchia liquidità, in quanto gli interessi sono sempre matematicamente in crescita. Questo sistema creditizio "debitalista” è molto vicino al collasso, per gli effetti “Antimoneta” della copertura dei debiti derivanti dalla speculazione finanziaria sui derivati & C. I più curiosi possono approfondire gli argomenti più significativi nel suo sito.

Comunque Della Luna non contesta la totalità di questo sistema e le naturali mire di profitto, ma vorrebbe razionalizzare i meccanismi che producono gli effetti collaterali negativi. Forse è giunta l’ora di contabilizzare e di tassare il signoraggio derivante dal credito bancario. In effetti ogni attività produttiva viene tassata e pure io non trovo un buon motivo perché le banche non paghino la loro bella Iva, cioè l’Ivc: l’Imposta sul Valore Creato. Marco Della Luna ha scritto un libro sul signoraggio insieme a Nino Galloni: “La moneta copernicana. I falsi limiti dello sviluppo, i veri fondamenti della sovranità”(Nexus Edizioni, 2008).

Nell'intervento di Nino Galloni è stato sottolineato l’attuale problema della Cina che stampa moneta per comprarsi il mondo, a differenza della Fed che stampa moneta per facilitare le speculazioni delle grandi banche multinazionali nelle varie operazioni finanziarie più o meno truffaldine: derivati ecc. E uno dei più grossi punti critici di oggi è la mancanza degli investimenti dei privati e delle multinazionali. Poiché non c’è ripresa, nessuno vuol rischiare di perdere soldi.

Finché ci saranno titoli su cui speculare a spese della collettività, perché le banche dovrebbero investire nelle imprese? Se esistessero dei veri politici la contrattazione dei titoli che creano il gioco d’azzardo di lusso sarebbe stata abolita per due anni o per sempre. D’altra parte se ci fossero più investimenti pubblici, le conseguenti ricadute economiche motiverebbero anche i privati ad investire. Inoltre, secondo Galloni, la globalizzazione estrema ha i mesi contati (Prendi i soldi e… scappa?, Edizioni Koine, Roma, 2010).

Così molte imprese nel mondo sono in forte crisi, ma in Italia ancor di più. A causa della scarsa professionalità delle figure bancarie, della totale impreparazione della classe politica e della bassa scolarità degli imprenditori. Però, come sempre, c’è qualche singolo cittadino che si rimbocca le maniche per ovviare all’atavica disorganizzazione italica. Ad esempio c’è Luca Peotta che ha fondato un movimento apartitico degli imprenditori: Imprese che resistono.

Le banche italiane sono in una fase critica e le imprese devono considerare che il credito sarà decisamente più selettivo e più costoso nel 2012. Infatti “le banche sono un animale ferito”: hanno poca liquidità, bassa redditività, costi di raccolta del denaro alti, un portafoglio crediti in forte sofferenza con circa un 10 per cento di insoluti e di clienti falliti. E nonostante i licenziamenti manca il personale per avviare la necessaria ristrutturazione dei debiti delle imprese (Fabio Bolognini, www.linkerblog.biz). Poi ci sono tutti i problemi relativi al rispetto dei requisiti imposti dal regolamento Basilea 3. A mio parere questa burocrazia bancaria centralizzata è davvero fuori luogo. Sarebbe ora che anche gli istituti di regolazione delle banche assumessero delle persone dotate di buon senso e creative, in grado di adattarsi all’attuale realtà recessiva.

Però non riesco a capire perché migliaia di banche debbano soffrire e licenziare dipendenti, per sottostare alle imposizioni e alle truffe di una decina di grosse banche, tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Svizzera e Germania. Non si può continuare a licenziare migliaia di dipendenti bancari e milioni di persone nel mondo, per aumentare i bonus di dieci amministratori delegati e di qualche centinaio di manager che pensano di poter controllare il mondo con i loro giochetti matematici illusionisti. Bisogna tornare alla saggia separazione tra banche commerciali, quelle che raccolgono il denaro dei cittadini, e le grandi banche d’affari, quelle che fanno le grosse “porcate” finanziarie. E diventa sempre più necessario porre un limite di grandezza a tutte le banche, a livello nazionale e globale, come avviene per i grandi gruppi del mondo dell’informazione (http://nobigbanks.it).

Comunque i vari partecipanti hanno sottolineato l’interconnessione finanziaria e le varie soluzioni da adottare per portare un po’ di equilibrio all’interno di un sistema “debitalista” gigantesco e fuori controllo. Per evitare ulteriori crisi l’Unione Europea deve arrivare al più presto all’unione fiscale; la Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie andrebbe adottata in tutto il mondo, altrimenti farebbe concentrare i capitali nelle zone esentasse; gli Eurobond sarebbero molto meglio dell’attuale tira e molla politico; servono più investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca per favorire la crescita economica, soprattutto riducendo le inutili e imponenti spese militari. E io posso aggiungere che senza una nuova conferenza mondiale simile a quella di Bretton Woods del 1944, possiamo solo pensare di prenotare nuovi terreni per i cimiteri. Anche quelli monumentali. Perché verranno fatte dimettere dalla loro vita anche le persone famose, ricche e “mafiose”.

Infine chiudo con il pensiero anticonformista di David Graeber, un antropologo americano della nostra civiltà, che ha denunciato i meccanismi repressivi all’interno delle università americane (e non solo): la dignità e la sopravvivenza sono sacri e i rapporti umani devono venire prima dei debiti. Il tempo dei sacrifici umani e inumani deve terminare: “la moneta non è una divinità, pagare i propri debiti non è il massimo della moralità… se la democrazia significa qualcosa, questo qualcosa è che possiamo metterci tutti d’accordo per organizzare la società in modo diverso”.

Graeber insegna alla Goldsmiths University di Londra e ricopre il ruolo di portavoce nel movimento Occupy Wall Street. In Italia ha pubblicato “Affinità sovversive. I movimenti sociali americani nella guerra globale”, DeriveApprodi, 2005; in uscita c’è la nuova versione di “Frammenti di antropologia anarchica” (Eleuthera). 

Per gli approfondimenti economici e finanziari, variegati e quotidiani, consiglio: www.vloganza.tv (Luciano Giovannetti), Wall Street Italia, Movimento Libertario

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.38) 14 novembre 2011 11:11
    Damiano Mazzotti

    Marco Della Luna ritiene i miei concetti imprecisi e troppo forti... Forse ho travisato alcune sue parole... Ma i bilanci di oggi che possono essere perfettamente legali, non rispecchiano la realtà delle cose e dei valori dei vari asset... quindi a mio parere e non solo, sono taroccati... e le cose peggiori accadono all’estero, soprattuto nel mondo anglosassone... Comunque non si tratta di un’intervista, per cui non ho potuto avere chiarimenti o approfondimenti immediati... a questo scopo c’è questo spazio...

    Rimango comunque in attesa delle critiche di circostanza, poichè è questo il grande problema della comunicazione: uno dice una cosa, e un’altra persona capisce quello che vuole, in base alle sue esperienze e in base alle altre cose dette da altre persone.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.38) 14 novembre 2011 12:32
    Damiano Mazzotti

    Questa è la versione rettificata e più approfondita fornita da Marco Della Luna:

    Al Blog Economy Day di Castrocaro Terme, lo studioso di moneta Marco Della
    Luna ci ha messo in guardia dalla situazione di illiquidità e
    quasi-insolvenza delle banche italiane, mascherata sinora con bilanci molto
    "aggiustati", nonché dagli effetti della moneta-debito, ossia del fatto che
    le economie moderne si servono di una liquidità (moneta) creata attraverso
    una pari creazione di debito capitale, che produce interessi passivi
    composti, quindi esponenzialmente crescenti, a parità di moneta creata. La
    moneta-debito consente di pagare i debiti presenti, ma nascendo essa
    automaticamente indebita, per importi crescenti, il futuro. E’
    un’Antimoneta. Pertanto, col passare del tempo, il sistema si indebita
    sempre più e sempre più rimane a corto di moneta. E’ matematico. Un "buco
    nero" nel quale, oramai, stiamo per cadere, cominciando coi paesi più
    deboli. I più interessati possono approfondire gli argomenti più
    significativi nel suo sito www.marcodellalun.info.

    Della Luna propone una soluzione che non contesta le posizioni di
    privilegio, potere e profitto della grande finanza, ma mira a razionalizzare
    e rendere sostenibile il sistema, chiudendo il buco nero della
    moneta-debito: si tratta di far emergere nei bilanci e di tassare i guadagni
    patrimoniali che le banche realizzano creando moneta creditizia
    (moltiplicatore bancario). Questo migliorerebbe subito e molto i bilanci
    delle banche, che potrebbero così tornare a erogare prestiti; e insieme
    aumenterebbe le entrate fiscali, risanando i conti pubblici.

    In effetti, ogni attività lucrativa viene tassata e pure io non trovo un
    buon motivo perché le banche non paghino le tasse (Ires e Iva) sull’attività
    di creazione di moneta che esse svolgono, per poi prestare a interesse
    questa stessa moneta.-

    Marco Della Luna ha scritto, tra gli altri, Euroschiavi (Arianna Editrice,
    2005-2011), un best seller sul signoraggio e, insieme a Nino Galloni,“La
    moneta copernicana. I falsi limiti dello sviluppo, i veri fondamenti della
    sovranità”(Nexus Edizioni, 2008).

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.228) 15 novembre 2011 00:21
    Damiano Mazzotti

    E c’è un’altra cosa molto preoccupante: ultimamente sarebbe stata approvata una leggina che ha alzato di molto il limite del tasso d’interesse considerato come usura.

    Anche se poi agenzie come Equitalia trovano scappatoie e fanno pagare penali, per aggirare la legge sugli interessi, in quanto protette dai burocrati di Stato paramafiosi.

    Comunque chi avesse la possibilità di segnalarci la legge precisa e i termini precisi farebbe un gran favore a tutti i cittadini.

  • Di Claudia Del Vento (---.---.---.53) 15 novembre 2011 09:27
    Claudia Del Vento

    Metto al corrente delle informazioni richieste: “ (…) D.L. n. 70\13.7.2011 (“decreto sviluppo”), art. 8, secondo cui l’usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti. Due criteri il secondo dei quali è in realtà ’fumogeno’ (serve a confondere), perché è un po’ più vantaggioso per i cittadini solo con tassi molto alti, tipo 20%, come quelli dei crediti al consumo. Ma per fare invece l’esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l’usura, la banca doveva praticare il 4,18%, mentre ora il 10,79%. Anche se, secondo la Banca d’Italia (un’illecita azienda privata di proprietà di quelle stesse banche che finge di controllare), andrebbe applicato il criterio del 25% + 4 punti, per cui l’usura sui mutui inizierebbe “solo” dal 7,48%, contro il 4,18% di prima. Una posizione questa anch’essa rivolta a confondere, nel senso che Banca d’Italia ha per il momento  indicato il criterio del 25% + 4 punti sapendo però che, di fatto, in sede penale, ove occorra, le banche hanno sempre la possibilità di difendersi  invocando il criterio del +8%. Un innalzamento che, ora che la barriera del “tasso soglia” è stata comunque elevata, innescherà un aumento strisciante del costo del denaro, e che serve inoltre alle banche per evitare le condanne per usura, da ultimo sempre più frequenti. (…) La L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall’annotazione dell’operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa (fonte: http://www.marra.it).”.   Infine segnalo che da venerdì 11 novembre 2011 è  possibile firmare on line al link http://www.petizionepubblica.it/?pi=MM1951 la Petizione “Sovranità monetaria allo Stato italiano!” (indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Senatori ed ai Deputati), il cui testo è: "Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (1861-2011) richiedo che lo Stato italiano acquisisca la sovranità monetaria e che vi adoperiate in tal senso!".    Se centinaia, migliaia di cittadini vorranno inviare tale richiesta si contribuirà a smuovere (in maniera civica e nonviolenta) la classe politico-istituzionale italiana al fine di realizzare la dovuta sovranità monetaria dello Stato italiano, eliminando così la principale causa della formazione del debito pubblico, determinata dall’emissione delle banconote da parte del sistema bancario (pur costituendo una potestà dello Stato!).  Viene ignorato e poco dibattito il tema della sovranità monetaria, che pure è fondamentale per comprendere uno dei fattori portanti della formazione del debito pubblico (lo Stato che ha delegato al sistema bancario privato l’emissione delle banconote, indebitandosi!). Una possibile soluzione “radicale” (nel senso che vada alla radice del problema) alla crisi è la sovranità monetaria di ogni Stato. Gli USA potrebbero cominciare a farlo (ed Obama passerebbe alla storia), là dove Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy ("caduti per la moneta") non ci sono riusciti. Nell’Unione Europea siccome c’è l’euro, si acquisisca allora la sovranità monetaria come “Stati Uniti d’Europa” (realizzando finalmente un progetto politico e non solo un artificio monetario), sottraendo alla Banca Centrale Europea (BCE) il ruolo politico che ha in quanto emettitrice delle banconote. Infatti il Giappone, nonostante un debito pubblico superiore al 200 per cento, sta meglio di altri paesi, perché gode della sovranità monetaria e può stampare moneta e svalutarla!

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.95) 15 novembre 2011 09:45
    Damiano Mazzotti

    Grazie mille... Io possono segnalare che l’economista Nino Galloni ha spiegato magistralmente il concettto di Signoraggio e le cause dell’attuale crisi, nel saggio "Il Grande Mutuo. Il libro è del 2007 ma secondo www.ibs.it ci sono ancora copie da acquistare.

    Comunque su http://wn.com e su www.youtube.com potete trovare molte interviste di Galloni e molti video che spiegano più o meno correttamente come funziona il signoraggio.

    Agli scettici consiglierei di valutare le morti di Lincoln e dei fratelli Kennedy come molto indicative. J.F.K. aveva già iniziato a stampare Buoni Poliennali dello Stato direttamente, senza passare attraverso la Federal Reserve, che è principalmente una Federazione di banche che tutela gli interessi finanziari e usurai dei discendenti delle principali famiglie anglosassoni e olandesi che colonizzarono il continente americano.

  • Di (---.---.---.17) 23 novembre 2011 13:01

    Why do I bother calilng up people when I can just read this!

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