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Articolo 18: i dettagli della riforma che terrorizza i lavoratori. Cgil: "Sciopero generale"

Da Palermo a Milano, da Parma a Roma, da Torino a Reggio Emilia in queste ore migliaia di lavoratori, soprattutto delle aziende metalmeccaniche, sono in sciopero contro la riforma del mercato del lavoro sulla quale domani il governo dovrebbe mettere un punto finale. 

L'articolo 18 dello statuto dei lavoratori verrà quindi modificato. Se finora per gli imprenditori c'era il vincolo della "giusta causa" in caso di licenziamento di un dipendente, presto le cose cambieranno drasticamente. 
 
Le nuove regole sui licenziamenti sono state infatti illustrate ieri dal ministro Elsa Fornero. Restano nulli i licenziamenti discriminatori per tutti i lavoratori, viene previsto solo l'indennizzo (da 15 a 27 mensilità) per i licenziamenti per motivi economici (o ragioni oggettive), mentre per i licenziamenti disciplinari (o ragioni soggettive) la scelta tra l'indennizzo o il reintegro spetterà al giudice.
 
Tuttavia il più importante sindacato d'Italia, la Cgil, si è duramente espresso ed ha abbandonato il tavolo della trattativa, annunciando una lunga fase di mobilitazioni e lo sciopero generale: la Fiom ha applaudito all'iniziativa e annunciato che in tutte le fabbriche verranno organizzati sit-in di protesta e blocchi del lavoro. Cisl e Uil, invece, così come era accaduto con Marchionne, hanno deciso di appoggiare la linea del governo sui licenziamenti facili.
 
Ma vediamo quali sono, nel dettaglio, le tre tipologie di licenziamento. Poi cerchiamo di capire dove governo e Cgil non trovano un accordo.
 
RAGIONI DISCRIMINATORIE: il licenziamento per ragioni discriminatorie si verifica quando un lavoratore viene allontanato dall'azienda a causa delle sue idee o dell'attività svolta dentro e fuori il luogo di lavoro. Ad esempio attività sindacale o la partecipazione a uno sciopero: in tal caso l'articolo 15 dello statuto dei lavoratori annulla il licenziamento. Vanno intesi discriminatori gli allontanamenti per ragioni legate a posizioni politiche, di razza, sesso, religione o lingua. In questo caso governo e parti sociali si trovano totalmente d'accordo: in caso di ragioni discriminatorie il datore di lavoro ha l'obbligo di reintegrare immediatamente il lavoratore. 
 
RAGIONI ECONOMICHE: Alla base del licenziamento economico individuale ci deve essere un giustificato motivo oggettivo, da intendersi come "esigenze tecniche, organizzative o produttive" che portano l'impresa alla soppressione di un massimo di 4 posti di lavoro. Oltre questo numero scatta il "licenziamento economico collettivo", regolato da una un'altra procedura. Nel caso che il licenziamento non sia giustificato da una causa oggettiva finora l'impresa era obbligata a reintegrare il lavoratore. la riforma dell'articolo 18, invece, prevede solo un indennizzo economico compreso tra le 15 e le 27 mensilità (è il giudice a stabilirne l'entità esatta). Su questo punto Cisl e Uil sono d'accordo con il ministro del lavoro Elsa Fornero. La Cgil invece continua a dichiararsi fortemente contraria.
 
RAGIONI DISCIPLINARI: il licenziamento per motivi disciplinari è dovuto alla violazione è dovuto alla violazione di obblighi contrattuali contenuti nell'apposito codice disciplinare (o in caso di illecito penalmente perseguibile). Perché si arrivi al licenziamento la violazione deve essere di una certa entità, perché altrimenti il datore di lavoro è tenuto ad applicare sanzioni più moderate. In caso di ricorso del lavoratore è il giudice a decidere. Qualora venga riscontrata la mancanza di giusta causa verrà applicato il "modello tedesco": se il lavoratore non ha commesso il fatto il giudice ordina il reintegro. Negli altri casi residui (sempre nell'ambito dell'assenza di giusta causa), il giudice può ordinare solo un indennizzo dalle 15 alle 27 mensilità. Anche su questa tipologia di licenziamento la Cgil si è opposta, mentre Cisl e Uil hanno accettato le condizioni dettate dal governo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.57) 21 marzo 2012 15:31

    Innanzi tutto la CGL non ha lasciato nessun tavolo e ha inoltrato invece delle SENSATE proposte alternative e’ invece Monti STESSO che ha cacciato la CGL con le sue sensate controproposte.

    Ricordiamoci che questa crisi causata dai banchieri come monti &co la stanno pagando e facendo pagare a NOI!!

    il solito produttivo e onesto 99% contro l’ 1% avido.

    tra l’ altro Monti che e’ un dipendente pubblico , come la Fornero e famiglia non sono soggetti alla variazione dell’ Art 18

    VERGOGNA VERGOGNA

    TUTTI ALLO SCIOPERO GENERALE A OLTRANZA

  • Di (---.---.---.4) 21 marzo 2012 17:39

    Io imprenditore che voglio liberarmi di un rompiscatole di sindacalista mica sono scemo che lo licenzio senza alcuna motivazione, così il giudice me lo rispedisce in fabbrica. Lo licenzio per motivi economici, se il giudice dice che i motivi economici non ci sono allora pago e me lo tolgo dai piedi.

     Questa è la fine del sindacato indipendente nei luoghi di lavoro !!!

    sopravviveranno (ma forse per poco) solo i sindacati padronali (Cisl e Uil), la cui unica funzione sarà quella di attestare a livello internazionale che in Italia esistono ancora i sindacati, e non siamo un paese come la Cina. Anche se poi di fatto siamo proprio come la cina.

    Adesso vedremo se quei miserabili del PD avranno la faccia tosta di ripetere i comportamenti avuti in occasione della vicenda Fiat, quando si schierarono contro Landini e a favore di Marchionne.

  • Di pv21 (---.---.---.233) 21 marzo 2012 19:52

    Noi: i più bravi >
    Nessuno dubita che siano da rispettare gli impegni assunti con i patners europei.
    Per Monti si può sempre fare di più.

    Serve riallineare la sostenibilità del nostro sistema pensionistico.
    Con la riforma “voluta” da Monti stabiliremo il record europeo.
    E’ Bruxelles a certificare che già nel 2020 l’età di pensionamento in Italia sarà la più alta in Europa. Supererà di ben 14 mesi anche quella della Germania.
    Peccato che oltre 260mila ex-lavoratori, “esodati” con il vecchio sistema, sono rimasti senza reddito in attesa di accedere, tra qualche anno, alla pensione.

    Ancora.
    Per rilanciare la crescita occorre intervenire anche sul mercato del lavoro.
    Ecco la “proposta” di Monti.
    Il licenziamento individuale per motivi “economici”, anche se ingiustificato, darà luogo solo all’indennizzo del “sopruso” subito.
    Escludendo il reintegro anche un rapporto a tempo indeterminato di fatto diventa un contratto “precario”.
    Peccato per i lavoratori “marginali” e magari ultra cinquantenni.
    In tempo di crisi “indennizzare” il taglio di unità di lavoro è come compensare una “calcolata” sopravvenienza passiva.
    Per Monti questo è meglio del “modello tedesco” che rinvia al giudice la decisione tra reintegro e indennizzo.

    Anche la Merkel avrà di che imparare dal prossimo “road show” di Monti.
    Di enunciati e di teoremi “paludati” trabocca un qualsiasi Dossier Arroganza

  • Di (---.---.---.182) 21 marzo 2012 22:53

    al peggio in italia non c’e fine stanno cancellando il nostro futuro senza sapere che le banche si ripiegheranno su se stesse senza liquidit del ceto medio.il nostro presidente comunista dove è?
    Rimmpiango PERTINI

  • Di (---.---.---.57) 22 marzo 2012 11:00

    Purtroppo troppe similitudini ai comportamenti legislativi e dirigisti di stampo FASCISTA!!

    questo e’ , guardate le lex sul lavoro del 1930.... TUTTO QUA.

    Se nel nostro paese esiste una costituzione , bisogna farla valere , questa modifica dell art 18 leva tutele alla parte piu’ debole del rapporto di lavoro ...quindi ai sensi dei primi articoli della costituzione E ANTICOSTITUZIONALE E’ DOVERE dello stato tutelare il lavoro e la sua libera esecuzione.

    Inoltre avremo lavoratori Pubblici tutelati dal vecchio ART 18 e altri ,privati dal nuovo e debole art 18...UN PASTICCIO... la lex deve essere uguale per tutti... se no costituzionalmente NULLA!!

    quindi.... che cosa hanno fatto cisl e uil?? che minchia hanno firmato?? (peraltro vedo dichiarazioni della UIL che stanno rimangiandosi la scelta ERRATA fatta)

    la CGL .... ha dimostrato con i fatti di attenersi alle leggi e alla correttezza.

    ORA PERO BASTA PAROLE e’ vrenuto il momento dei fatti. BISOGNA Agire , fare proselitismo , spiegare agli indecisi e PORTARE TUTTI ALLO SCIOPERO GENERALE, che deve pero’ essere realmente bloccante!!!

    non sarebbero da disdegnare anche azioni spontanee e BLOCCANTI!!

    impariamo dai tassisti, camionisti,...

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