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Arrestato Mandara, il re delle mozzarelle

Il re delle mozzarelle Giuseppe Mandara è stato arrestato nella sua villa di Gaeta dagli agenti della DIA e del NOE dei Carabinieri. Il titolare dell’azienda casearia di Mondragone dovrà rispondere alle accuse di associazione di stampo camorristico per i presunti rapporti con esponenti del clan la Torre e di contraffazione del marchio.

Già nel 1991 dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere era partita un’inchiesta, poi archiviata, nei confronti del gruppo caseario. L’imprenditore era stato successivamente condannato per falsa testimonianza in favore di Augusto la Torre. Giuseppe Mandara dichiarò di aver subito un’estorsione da parte di la Torre nello stesso giorno in cui il camorrista commetteva il duplice omicidio Rasselli-Riccardi contribuendo in questo modo a sviare le indagini. I rapporti con il boss risalgono al periodo in cui Augusto la Torre studiava all’università di Napoli. Secondo gli inquirenti il criminale andava spesso a pranzo nella casa dell’imprenditore al Vomero.

Negli anni '80 Mandara era titolare di un caseificio in gravi difficoltà economiche, la ILC, e ricevette dai vertici del clan 700 milioni di lire che gli consentirono di trasformare la sua azienda in uno dei più importanti caseifici della Campania. Le quote dell’azienda, trasformatasi poi in S.P.A. sono state sequestrate oggi insieme a quelle facenti capo a Mandara e ai suoi beni per un valore di 100 milioni di euro. Tutto ciò è avvenuto nell’ambito dell'operazione “Bufalo” condotta dagli agenti della DIA e del NOE dei Carabinieri nei confronti del gruppo caseario Mandara.

I dirigenti del noto marchio nazionale e internazionale, che ha sede a Mondragone sulla statale domiziana, dovranno rispondere di associazione di stampo camorristico e reati in tema di tutela della salute pubblica. L’azienda ha ricevuto significativi investimenti provenienti dal clan camorristico che fa capo ad Augusto La Torre.

Una partita di ciliegine di mozzarella nella quale erano finiti frammenti di ceramica in seguito alla rottura della macchina impastatrice venne messa ugualmente in commercio per decisione del titolare Giuseppe Mandara, arrestato oggi nella sua villa di Gaeta. Anche il formaggio di origine protetta “provolone del monaco” non rispettava gli standard disciplinari previsti ed era in realtà prodotto ad Agerola. Il latte utilizzato per confezionare le mozzarelle non era soltanto di bufala ma anche vaccino. Tutto questo emerge dalle intercettazioni, durate per un’intera estate, dalle quali emerge l’abitudine a commettere questo tipo di reati. Il procuratore Cafiero de Raho ha spiegato quale sarà il futuro dell’azienda che resterà in attività per quanto riguarda il franchising.

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