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 Home page > Tribuna Libera > Annessi, Connessi e Sconnessi

Annessi, Connessi e Sconnessi

In un mondo in cui tutti sono connessi, è facile sentirsi sconnessi. Mentre Facebook ci collega con tutti e con nessuno, io penso che i social siano diventati ormai uno strumento di connessione di piuttosto basso livello in quanto ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un evento, una immagine, un pensiero da commentare, la risposta più immediata è una di tipo reattiva, nel senso che facciamo appello alle emozioni piuttosto che al cervello. 

Il guaio è che le prime emozioni ad emergere sono quelle negative, basse, rozze, violente, quelle che nascono dall'invidia, dalla gelosia, dell'arroganza, dal pregiudizio, dalla supponenza. Tutte sensazioni/reazioni che non possono generare positività costruttive, pensieri condivisi, creativi, in grado di cambiare la vita, i comportamenti, le abitudini di chi li riceve. Nel migliore dei casi ci si limita a mettere un "like", oppure a condividere, tanto per esserci. Raramente si apre una discussione, un chiarimento.
 
Qualcuno ha calcolato che in Rete ci sono oltre un miliardo di siti e tre e più miliardi di "contenuti". Ci sarebbero tutte le buone ragioni per essere felici di avere cose che mai gli uomini hanno avuto a loro disposizione. Eppure, ci sono anche altri buoni motivi per sentirsi "sconnessi". Ragioni politiche, economiche, sociali, concorrono a fare della Rete un labirinto nelle cui stanze soffiano venti contrastanti e pericolosi. Nascono imperi economici e ideologie reazionarie, crollano miti e speranze, giochi d'azzardo e fiumi di finta ricchezza inondano spazi e riempiono vuoti, in un gioco da inferno dantesco che arde in un magma di parole.
 
Crediamo di essere connessi, ma siamo sempre più sconnessi, scomposti, scollegati, scollati, tutti prigionieri e vittime di algoritmi che ci illudono, ci spingono ad unirci a qualcuno o a qualcosa di importante, ma in effetti abbiamo soltanto una illusione di quella che è la vera realtà di ciò che ci viene chiesto. Quelle notizie che vediamo e leggiamo, non sappiamo se sono soltanto propaganda o verità, se sono le migliori o le peggiori, se ci sono utili o inutili. 
 
Messaggi vuoti di significato, ma che danno un senso al nostro presente che rimane senza senso proprio perchè è ci vogliono far credere popolare, condiviso da tutti, virale. Appunto, come un virus. Ci illudiamo di essere appagati, felici, sovraccarichi e sazi di un vuoto sempre più pesante ed indigeribile. Non ci rendiamo conto che siamo disconnessi da tutto ciò che è positivo, utile, creativo, vero. Siamo coinvolti in discorsi negativi legati al dubbio, a falsi desideri, materialismo, presunzione, arroganza. 
 
Pensate ad esempio a quante merci sono proposte online, riguardanti la salute del corpo, in nome dell'apparenza, al posto della sostanza. L'essere si trova ad avere davvero una sua insostenibile leggerezza di valori e di idee. Per non parlare poi dei cibi e di tutto quanto appartiene al ventre molle della vita. E' necessario trovare il modo di disconnettersi dalle connessioni inconsce o inconsapevoli, vere e proprie trappole nelle quali è facile cadere. Bisogna sapere scegliere e condividere. 

 
Se volete una prova audio e visiva di questa condizione con pochi euri potete guardarvi questo film che qui vi propongo al link del trailer. Si chiama, appunto Disconnect e può riguardare ognuno di noi. Un avvocato infaticabile vive incollato al cellulare tanto da non riuscire a trovare tempo da dedicare alla moglie e ai due figli adolescenti. Una coppia in crisi usa internet come via di fuga da un matrimonio ormai finito. 
 
Un ex-poliziotto vedovo si scontra ogni giorno con il figlio che pratica bullismo in rete ai danni di un compagno di classe. Una ambiziosa giornalista crede di potere fare carriera usando la storia di un ragazzino che si esibisce su siti per soli adulti. Sono sconosciuti, vicini di casa, colleghi, e le loro storie si incrociano in questo avvincente film che racconta la vita di persone comuni alla disperata ricerca di un contatto umano. Con o senza annessi e sconnessi ...

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