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Angelo e Pina, "l’ultima speranza per l’umanità"

Sono orgoglioso! Orgoglioso di conoscere O’ Capitan e Perzechella, al secolo Angelo Picone e Pina Andelora, gli inventori del “Panaro sospeso”.

 È da settimane che la coppia di artisti combatte la quarantena dal proprio balcone, aiutando chi è meno fortunato, con un semplice paniere, o meglio due panieri, uno in cui calare del cibo, cucinato nel rispetto della più classica tradizione partenopea, e l’altro permanentemente fisso, a disposizione del quartiere, dove lasciare-prendere beni di prima necessità. Dopo circa un secolo quel “chi può metta, chi non può prenda” ancora riecheggia tra i vicoli di Santa Chiara, per ricordarci che d’allora forse la situazione non è molto cambiata.

Se “Napoli è ultima speranza per l’umanità”, Angelo e Pina ne sono la prova. Loro rendono viva questa speranza con un gesto semplice che spiazza per la sua grandezza simbolica, per il valore che lo accompagna, per il significato profondo che nasconde. In quel paniere c’è la solidarietà e l’amore verso l’altro. Un cesto carico di generosità ed una corda che regge le redini della fiducia verso il prossimo. Creatività e poesia si fondono in quest’azione che affonda le radici nel più profondo spirito napoletano, lo risveglia e ne trae forza.

Oggi la notizia del “Panaro solidale” è sbarcata sulle reti nazionali, sulle più importanti testate giornalistiche, ha fatto il giro del mondo, dalla Spagna alla Turchia, dalla Francia all’India, sino ad arrivare oltre Oceano, sull’account Instagram della Regina del Pop. Un’immagine di Napoli da sventolare fieri, ma ancor più da ricordare quando il sipario si abbasserà e le telecamere sposteranno il proprio obiettivo. Sarà quello il momento più difficile, quando le Istituzioni nazionali o meglio ancora quelle locali dovranno ricordare la nuova immagine della città che ha fatto scuola al mondo.

La Regione Campania e il Comune di Napoli dovranno ricordare nei propri piani di ripresa economica le associazioni come quelle di Angelo e Pina che non ricevono finanziamenti pubblici, che vivono di turismo e che dovranno affrontare l’inevitabile crisi di settore dei prossimi mesi. Ma quello di ricordare non sarà solo compito delle Istituzioni.

Per dare una mano in questi giorni difficili, Angelo e Pina non hanno aspettato gli enti preposti, non hanno voltato la faccia al prossimo delegando a chi è di competenza, si sono mossi autonomamente, nel loro stile, come sapevano e potevano. Arriverà quindi il momento di contraccambiare e spetterà ad ognuno di noi essere presenti. Ecco la grande lezione che ci insegnano Angelo e Pina: chi può faccia, chi non può provi a fare ugualmente.

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