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Altro errore giudiziario negli Usa: condanna a morte annullata dopo 23 anni

Il 5 giugno una giudice della Pennsylvania ha ordinato il rilascio di Walter Ogrod, annullando la condanna a morte inflittagli nel 1996 per la morte di una bambina di quattro anni, Barbara Jean Horn.

La giudice ha stabilito, come tardivamente ammesso anche dalla procura dello stato, che Ogrod era stato condannato a morte sulla base di prove false, tra cui la testimonianza di un informatore, suo compagno di cella.

Come in altre vicende di cui abbiamo parlato in questo blog, siamo di fronte a un classico “cold case”, un delitto irrisolto su cui dopo diversi anni (l’omicidio della piccola Barbara avvenne nel 1988), la procura decide di riaprire le indagini.

Si trova un compagno di cella del sospetto (in prigione per altri reati), lo si arruola come informatore in cambio di sconti di pena e lo si induce a dire il falso: in questo caso, che Ogrod aveva confidato di essere l’assassino.

Poco importò, all’epoca del processo, che non fosse emerso alcun elemento di prova che collegasse Ogrod all’omicidio, che i testimoni oculari avessero indicato un uomo dalle fattezze diverse e che lo stesso Ogrod fosse stato costretto a firmare una confessione sotto coercizione da parte della polizia di Philadelphia.

Queste le scuse del procuratore della Pennsylvania, che sarebbe stato molto meglio fossero state pronunciate alla fine del secolo scorso:

“Sono molto dispiaciuto che ci siano voluti così tanti anni per dimostrare la sua innocenza e che le parole della sua confessione erano state scritte da agenti di polizia e non da lui. Non solo Ogrod è stato privato della sua libertà personale per oltre 20 anni, ma ha rischiato anche di essere messo a morte sulla base di accuse false”.

Il finale di questo post lo lasciamo alla mamma di Barbara, Sharon Fahy, che non credette mai alla versione ufficiale:

“Sono infuriata per il fatto che la persona che ha preso la vita di mia figlia sia con ogni probabilità ancora in giro a piede libero”.

Quella di Ogrod è la tredicesima volta in 20 anni in cui in Pennsylvania viene annullata una condanna a morte.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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