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Allattamento al seno: si o no? (prima parte)

È nato/a…e ora?

L’allattamento al seno rappresenta una delle prime interazioni tra la neomamma e il neonato. È la prosecuzione fisiologica di un percorso iniziato con il concepimento, eppure scatena in molte donne innumerevoli emozioni positive, ma anche molti dubbi e perplessità.

 È per questo che ogni mamma ha diritto a ricevere informazioni e aiuti che le permettano di allattare senza interferenze, e inoltre ha diritto a superare eventuali difficoltà o a decidere di non farlo. I dubbi più frequenti possono essere “Continua a piangere, avrò latte a sufficienza?”, “E’ doloroso?”, “Ci saranno conseguenze sul mio aspetto?” oppure “Come farò quando dovrò tornare a lavoro?”. Molti enti e organizzazioni, come per esempio l’UNICEF, si battono per promuovere, sostenere e proteggere l’allattamento materno, cercando di aggirare il più possibile le problematiche che possono impedirlo, ma perché è così importante? Di seguito elencherò i benefici per il neonato e per la mamma che spingono a raccomandare l’allattamento materno.

Benefici per il neonato:

  • Aiuta lo sviluppo fisiologico della bocca;
  • Riduce il rischio di infezioni respiratorie e urinarie, diarree e otiti;
  • Riduce il rischio di allergie e asma;
  • Riduce il rischio di diabete, obesità, leucemia, malattie cardiovascolari e sindrome della morte in culla.

Benefici per la mamma:

  • Aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza;
  • Riduce il rischio di sanguinamento post-partum;
  • Riduce il rischio di anemia;
  • Riduce il rischio di tumore al seno, all’endometrio e alle ovaie;
  • Riduce il rischio di malattie cardiocircolatorie;
  • È gratuito;
  • È a “millimetro zero”: pratico, sempre pronto e alla giusta temperatura.

Date le molteplici valenze psicologiche, questo è un argomento molto studiato: Winnicott, per esempio, sosteneva che l’allattamento al seno rappresenta la prima forma di comunicazione in grado di condizionare le successive esperienze comunicative e relazionali.

L’iniziativa dell’UNICEF “Ospedale Amico dei Bambini” è finalizzata a garantire negli ospedali l’applicazione di procedure e modelli organizzativi di comprovata efficacia, che sostengono, promuovono e proteggono l’allattamento. E’ giusto incoraggiare l’allattamento al seno, ma d’altro canto non bisogna demonizzare le neomamme che per impedimenti o per scelta decidono di non farlo; delle volte il latte non arriva, non è abbastanza, si è stressati o semplicemente si ha paura per le conseguenze fisiche (come le ragadi e il sanguinamento del capezzolo). In questi casi l’ideale potrebbe essere offrire supporto perinatale non giudicante, effettuare una consulenza per approfondire meglio quello che potrebbe essere un problema superabile tramite maggiori informazioni (per esempio provare dolore durante la poppata è spesso sintomo di modo erroneo di allattare) e infine, qualora la neomamma decida comunque di non voler più allattare al seno, bisogna accogliere la sua scelta. Ci sono mamme per cui l’allattamento rappresenta il momento più buio della giornata e, a prescindere dalla motivazione, perseverare nel farlo in maniera meccanica e solo perché “si deve farlo” aumenta i livelli di stress e frustrazione. Si entra in un circolo vizioso per cui un maggiore stress porta alla diminuzione fisiologica del latte, che a sua volta genera altre tensioni perché non si riesce a soddisfare appieno il bisogno del neonato. A questo punto, perciò, si può ancora sostenere che l’allattamento al seno sia sempre un’ottima scelta? Forzare una donna in questo senso equivale a minare il legame madre-figlio, poiché questa viene privata della serenità che le permette di amare e prendersi cura del proprio bambino in altri modi.

Il sostegno in questa fase piena di decisioni importanti non deve mancare, le donne devono sapere che possono contare su una rete sociale che, nel momento in cui si sentono esauste, le aiuta senza giudicarle: riconoscere di non poter allattare al seno non le rende meno madri, ma di sicuro le porta alla tranquillità necessaria per coltivare il legame col suo bambino. Abbiamo visto i benefici dell’allattamento al seno, ma i danni di un allattamento forzato pesano molto di più: è preferibile una mamma serena con un biberon in mano piuttosto che una mamma nervosa che offre controvoglia il seno al neonato.

 

Tirocinante: Chiara Calcagni

Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia:

Winnicott D. W., I bambini e le loro madri, Cortina, Milano, 1987

 

Sitografia:

www.benessere.com/psicologia...

www.pianetamamma.it/il-bambi...

www.salute.gov.it/imgs/C_17_...

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