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Alla Grecia diamoglieli noi, no? Il crowdfunding per aiutare la Grecia

Mi piace (l’ho cliccato anche su FB) l’idea che qualcuno lanci un piano di crowdfunding globale per aiutare la Grecia a non affogare.

Mi piace al di là del fatto che non sono convinto che il governo greco abbia davvero fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per arrivare ad un accordo con i “creditori”.

Non sono convinto perché non lo so e perché i dati economici sono come le verità in politica: incomprensibili, inafferrabili, ectoplasmatici. L’unica cosa che capisco (e quindi so di saperla) è che in Grecia la mortalità infantile è cresciuta in modo insopportabile negli ultimi due anni e che la sanità pubblica ha l’acqua alla gola.

E so che molti, in Grecia, hanno l’acqua alla gola e che in tanti hanno già deciso di annegarci in quell’acqua. Con tanti saluti al rigore della contabilità generale.

Poi può anche essere che la Grecia (ma non tutti i greci) hanno vissuto ben al di sopra delle loro possibilità, che vanno in pensione presto e (buon per loro) muoiono tardi; il che è buono per loro, repetita juvant, ma non per le casse previdenziali, ovvio. Ed è vero che tanti (troppi) hanno evaso le tasse, che molti grandi possidenti sono stati incomprensibilmente (?) favoriti da tutte le amministrazioni precedenti. E che il governo di destra che ha condotto il paese nell’area euro ha taroccato vergognosamente i conti.

Non mi convince nemmeno l'idea che un argomento del genere venga sottoposto a referendum. Se facessimo lo stesso in Italia, un referendum su argomento economico, ci troveremmo nel giro di 24 ore con le lire in tasca e l'inflazione alle stelle (cioè con il mutuo diventato impagabile).

Ma mi piace lo stesso che di fronte al rigore degli amministratori dei grandi fondi e delle grandi banche e dei grandi stati, che non vogliono sgarrare sul conteggio dei soldi, un giovanotto inglese di una trentina di anni e dalla faccina pulita, Thom Feeney, abbia pensato “beh, diamoglieli noi, i soldi, no?”.

Già, perché no?

E si è rivolto al maggior sito di crowdfunding al mondo con la sua semplice idea: bastano pochi euro da parte di ogni cittadino europeo e non solo e facciamola finita con questa farsa che rischia di diventare tragedia vera e rivoli di sangue innocente (innocente, ricordiamocelo; i grandi maneggioni non pagano mai con il loro sangue, lo sappiamo).

Nel giro di un paio di giorni ha raccolto oltre 462mila euro, da 29mila persone; una media di 16 euro a testa, con il sito costantemente bloccato da un evidente sovraccarico. Speriamo che non sia un’altra truffa, o che un qualsiasi politicante poi non se li metta in tasca, ma per qualche euro vale la pena provare.

Mi piace l'utopia di un salvataggio in extremis per volontà popolare. E mi piace l'idea altrettanto utopistica di poter spernacchiare - io che conto quanto il due di picche - i contabili del Fondo Monetario Internazionale o dell' Euro Banca o della Bundesbank o chissachialtro.

Diamoci dentro, anche per poter dire “quella volta che abbiamo salvato la Grecia... io c’ero” (è da una vita che lo voglio dire!). E l'ho fatto: by the people for the people.

Voi siete adulti e vaccinati, decidete da soli (ma non fate i taccagni).

La pagina (se non è in down) è qui https://www.indiegogo.com/projects/...

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