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 Home page > Attualità > Economia > Alitalia | Supplica al Procuratore della Repubblica di Milano

Alitalia | Supplica al Procuratore della Repubblica di Milano

Egregio dottor Francesco Greco, illustrissimo signor Procuratore,

sono un cittadino italiano incensurato, pago tutte le tasse non perché moralmente superiore (non mi permetterei mai di essere così presuntuoso) ma solo perché sono al giogo della dittatura del sostituto d’imposta. Rispetto le leggi della Repubblica, anche quelle che non condivido. Per questo oggi mi permetto di rivolgerLe una supplica, col pensiero rivolto con gratitudine a quanto da Lei fatto per la collettività, con la nascita del cosiddetto “modello Milano”, città di cui sono pure residente, e che tante risorse fiscali ha riportato al Bene Comune, di cui i prestiti ponte per Alitalia sono parte integrante.

La supplico, dottor Greco, assegni a qualche Suo Sostituto o prenda Lei stesso in carico la questione Alitalia. Questo assurdo e vergognoso altoforno di denaro dei contribuenti tra cui il mio, per i motivi sopra specificati.

La supplico, dottor Greco, apra un fascicolo a Modello 45, la speranza di noi italiani presunti e sedicenti onesti, e indaghi su ipotesi di reato derivanti dalla prosecuzione della vicenda sociale Alitalia nella forma attuale. Faccia come fatto per Arcelor Mittal: eserciti la santità dell’azione penale, rigorosamente obbligatoria, e valuti eventuali ipotesi di reato.

Che so, attentato all’economia del paese? La situazione Alitalia come paradigma della distruzione di risorse fiscali nazionali, che a sua volta si riflette sulla nostra credibilità in quanto prenditori di fondi sui mercati finanziari internazionali, concorre a condannarci ad un elevato debito pubblico e ad un premio al rischio che drena risorse utilmente impiegabili a beneficio della collettività. Scuole, ospedali, polizia, magistratura: chi meglio di Lei può sapere ciò?

In tale attività di indagine, dottor Greco, convochi i commissari straordinari di Alitalia. Si, lo so che lei sta a Milano e Alitalia sta a Roma. Ma possibile che, nelle pieghe dei codici, non ci sia modo di estendere la competenza territoriale, in un modo o nell’altro, un po’ come fatto anni addietro dalla procura di Trani per Deutsche Bank?

Possibile che i contribuenti italiani debbano essere sottoposti a questa violenza senza fine? Immagino che Lei, da sempre molto attento alle tematiche sociali, come Costituzione richiede, potrebbe obiettare che ci sono livelli occupazionali da preservare ad ogni costo, dovessimo pure arrivare come Repubblica italiana al default prima di Alitalia.

Ma La prego di considerare un’ipotesi di riduzione del danno, economicamente misurabile: poniamo in liquidazione Alitalia e paghiamo al suo personale un vitalizio, al livello corrente di retribuzione; e, se non bastasse, rendiamolo anche reversibile. Avremo tutelato la cellula primigenia dell’umana società, la famiglia: almeno, quella dei dipendenti Alitalia. Per tutelare gli altri trenta milioni di famiglie italiane, o giù di lì, promettiamo di attrezzarci.

E, a proposito di famiglia: per dimostrare il nostro profondo rispetto per il magistero della Chiesa, siamo anche disponibili a sostenere a pie’ di lista i costi del noleggio di un aereo, ogni volta che il Santo Padre deciderà di portare la sua Parola di Pace e Speranza in giro per l’orbe terracqueo.

Mai momento è stato più propizio: so che Lei non fa politica, se non giudiziaria (che tuttavia credo faccia ampio premio sull’altra, quella delle trasmissioni televisive). Ma, La prego di credermi, mai come oggi la classe politica italiana è in ginocchio davanti a Lei ed ai suoi colleghi, come dimostra il caso Arcelor Mittal, col dispiegamento dell’azione della magistratura, a tutela della integrità e dignità della Repubblica.

La supplico, dottor Greco, faccia qualcosa. Con deferenti ossequi, un contribuente italiano.


(Lo so, questa è o pare essere satira. Ma di questo passo, con Alitalia, non ci resterà che adire la Corte europea dei diritti umani, per gli amici CEDU, per ottenere la condanna dello Stato italiano per tortura a mezzo di strumento fiscale. Se solo in Italia riusciremo a capire che quella Corte non è organo dell’eurocomplotto tedesco ai nostri danni.
Satira a parte, la speranza di un intervento della magistratura resta)

Foto di pkozmin da Pixabay 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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