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Alfano e “il più grande spettacolo dopo il big bang”

Deve essersi ispirato ad una delle ultime canzoni di Jovanotti “Il più grande spettacolo dopo il big Bang”, Angelino Alfano pochi giorni fa, quando con molta enfasi ha annunciato: “Giovedì ho parlato con Berlusconi. Subito dopo i ballottaggi amministrativi annunceremo la più grossa novità della politica italiana” .

Secondo il segretario del PDL si tratterebbe di un’iniziativa “che cambierà il corso della politica in Italia e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che il nostro Paese abbia conosciuto dalla discesa in campo di Berlusconi a questa parte". Di più non è dato sapere. Quale sarà il nuovo big bang che sconvolgerà la vita pubblica italiana? Si tratterà della ricostituzione dei soliti legionari della libertà? O il tutto prelude al lancio del nuovo singolo di Mariano Apicella? 

Quale sarà l’arma segreta in mano al segretario del Pdl? Un predellino 2? Un nuova discesa in campo o una rivoluzione liberale bis?

Nessuno lo sa, nemmeno nel Popolo delle libertà mai così inquieto come in questo momento. Sicuramente però a differenza di Jovanotti che scrive personalmente i testi delle proprie canzoni, sotto la sparata di Alfano si intravede la mano di Berlusconi. Infatti fa parte dell’armamentario politico del presidente onorario del Pdl, la ricerca dell’effetto sorpresa per spiazzare alleati ed avversari politici.

Negli anni scorsi le trovate estemporanee e dirompenti hanno aiutato il Cavaliere a tirarsi fuori da pericolosi coni d’ombra in cui si era cacciato. L’abolizione dell’Ici sulla prima casa, la creazione di milioni di posti di lavoro, per non parlare della scoperta di improbabili cure contro il cancro sono solo alcuni degli annunci roboanti che l’inquilino di palazzo Grazioli, ha buttato in passato nella mischia per dirigere su di lui i riflettori dei media.

Ma i tempi sono cambiati. Il fronte del centro destra non è stato mai così diviso come in questo frangente. La Lega, dopo lo scandalo Belsito, rischia di scomparire del panorama politico. Il Pdl vede intensificare le divisioni interne tra ex AN ed ex Forzisti. L’attivismo di Casini, che ha azzerato i vertici dell’UDC in vista della nascita del Partito della nazione, rischia di calamitare i delusi del fronte berlusconiano. Può bastare l’ennesima promessa che sa di maquillage politico ad invertire la tendenza che relega in un ruolo secondario il partito che ha dominato la scena fino a pochi mesi fa?

Sicuramente no. L’unica promessa che gli elettori del Pdl (e non solo) vorrebbero sentirsi dire dal duo Alfano - Berlusconi (ormai più collaudati della coppia Battisti-Mogol) è l’abolizione immediata del finanziamento pubblico ai partiti. Ma siamo sicuri che questo annuncio non arriverà mai. Ai partiti i soldi servono eccome. È questa l’unica certezza.

 

 

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