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Alessandro Esseno - Leone d’oro alla carriera per un musicista italiano fuori dagli schemi

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Alessandro Esseno
Il compositore Alessandro Esseno in sala di registrazione

Due riconoscimenti importanti nello stesso anno per il compositore e pianista romano: un Encomio alla Camera dei Deputati e il Leone d'Oro del Gran Premio Internazionale di Venezia.

Maestro, complimenti innanzitutto. Un anno indimenticabile per lei immagino. Cosa rappresentano per lei questi due riconoscimenti istituzionali che le sono stati conferiti?

"Direi fondamentalmente il riconoscimento da parte delle Istituzioni di oltre trent'anni di duro lavoro nella musica. Senza compromessi, senza ombre, senza scheletri nell'armadio.. Seppure il sottoscritto non sia un personaggio ancora "di massa", il lavoro svolto nell'arco di un intera vita alla fine è stato riconosciuto e apprezzato. E' questo come si dice è un dato di fatto che niente e nessuno potrà più cancellare".

Dopo avere pubblicato decine e decine di album, avere composto circa tremila brani di ogni tipo, dalla sinfonica alle sperimentazioni elettroniche, seriali e quant'altro, ed essersi esibito nelle nazioni più importanti del mondo, riconoscimenti come quelli ricevuti, possono ripagare un artista delle eventuali ingiustizie subite, i torti, le incomprensioni?..

"Solo in parte. Ho conosciuto l'amaro della vita e questo non si può cancellare. Per assurdo nemmeno un premio Oscar o un Nobel possono cancellare le ferite e il dolore che ogni artista degno di essere definito tale ha conosciuto. Ma è scritto che per essere angeli prima bisogna passare all'inferno.. Quello della mente in particolare..".

Un nuovo album in preparazione dopo "La legge del continuo mutamento", già di per sè rivoluzionario perlomeno nella preparazione. Composto se non sbaglio utilizzando la tecnica "Channeling". Cosa dobbiamo aspettarci da lei per il nuovo disco?..

"Un lavoro completamente diverso, dal titolo provvisorio "Coyote Alpha", la cui uscita è prevista per la fine del 2018 primi mesi del 2019. E' la storia di un bambino con speciali qualità telepatiche. Ho avuto una visione, un sogno, in cui tutti i brani del disco mi sono apparsi delineati, quasi già composti. Solo alla fine mi sono reso conto che il bambino della storia ero io e chiunque altro al tempo stesso. Una storia in cui ogni essere umano può riconoscersi, indipendentemente dalla etnia, credo religioso o classe sociale. La musica segue il dipanarsi della vicenda con squarci sinfonici o di pianoforte, ma anche sperimentalismo sonoro estremo".

Potremo ascoltare tutto questo dal vivo? Qual'è attualmente il suo rapporto con le esibizioni live? Sò che le sue performance sono rare e curate in maniera maniacale..

"Il concerto dal vivo è un momento importante che non può essere sprecato in occasioni inutili o effimere. Non ha alcun senso per me esibirmi in luoghi fuori contesto o senza nessun significato emozionale. Durante un concerto avviene una trasfigurazione sia psichica che emotiva. Questo ha un valore. Di recente mi sono arrivate offerte inadatte che ho dovuto rifiutare. Ogni cosa ha il suo tempo..".

Il suo atteggiamento nel confronti dello show business è sempre stato molto critico se non addirittura feroce. Cosa pensa dei Talent o dei programmi televisivi in cui la musica sembra essere davvero un mero ingrediente..

"Come ho già detto in altre occasioni, trovo queste trasmissioni inaccettabili e altamente diseducative. Per ragioni che sarebbe troppo lungo e complesso argomentare in una singola intervista. Di fatto, siamo arrivati ad una "parcellizzazione" del divismo davvero indecente.. Come del resto aveva profetizzato Andy Warhol cinquant'anni fà.. Ormai chiunque può salire su un palco o davanti ad una telecamera e "spacciarsi" come "artista". Il più delle volte senza una preparazione tecnica, un backgound. Di più: senza neppure conoscere i nomi degli accordi sulla chitarra o sul pianoforte.. Alla fine la qualità ne risente..".

Chi saranno secondo lei i musicisti del futuro?

"Questa è una bella domanda.. Probabilmente ai musicisti in carne e ossa si affiancheranno degli esseri sintetici provvisti di una loro autonomia emotiva. Delle macchine super intelligenti che potranno riprodurre alla perfezione sia la musica dei grandi compositori "umani" del passato, che la loro propria musica creata attraverso modalità al momento a noi sconosciute.. Non dimentichiamoci che quando la razza umana verrà in contatto con esseri provenienti da altri mondi, questi ultimi avranno da farci ascoltare la "loro" inimmaginabile e meravigliosa musica.. Sarà un nuovo inizio. Per noi e per loro..".

Linda Ferrari

Questo articolo è stato pubblicato qui

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