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Alcool e guida

Il progetto governativo della riduzione del tasso alcolemico colpisce solo i comuni cittadini, con questo sciocco e inutile provvedimento gli ubriachi e i drogati continueranno tranquillamente a mietere vittime sulle nostre strade

E’ un sacrificio modesto, diciamoci la verità, però io lo ritengo ugualmente abbastanza ingiusto perchè sembra rientrare in quei provvedimenti che hanno alla base lo stesso italico ragionamento: non abbiamo i mezzi (finanziari e organizzativi) per trovare e punire i colpevoli, bene, allora costringiamo tutti gli altri, anche quelli rispettosi della legge e che non farebbero del male a nessuno, a sottomettersi a regole ferree, mortificanti e troppo spesso ingiuste

Perché è così. Chi, dopo una normale cena con un moderato consumo di alcool, un bicchiere di vino, si sente di essere un pericolo per gli altri e di non essere in grado di tornare a casa senza causare incidenti o mietere vittime innocenti durante il tragitto?

Ma siccome non abbiamo mezzi per effettuare adeguati controlli, non abbiamo sufficienti mezzi di trasporto alternativi che potrebbero sostituire le auto, non abbiamo leggi sufficientemente rigorose da scoraggiare chi commette infrazioni gravi, non abbiamo una magistratura efficace ed efficiente che garantisca pene rapide e sicure, allora, per compensare tutto questo non possiamo fare altro che punire, indiscriminatamente, colpevoli ed innocenti, prudenti ed imprudenti, sciagurati e buoni padri di famiglia, ubriaconi e moderati.

Dispiace non poter bere neanche un bicchiere di vino a cena, ma mi adeguerò, non ho problemi ma mi sia permesso di giudicare questa proposta di legge piuttosto vessatoria, insufficiente rispetto al grave problema che vorrebbe affrontare e, mi si consenta, anche un po’ antidemocratica.

Penso infatti che il cittadino vada punito, anche severamente, quando commette un reato e non in maniera preventiva, a prescindere. Se si vuole veramente incidere in maniera significativa su questo tema della sicurezza stradale non si può che partire da uno stanziamento adeguato di fondi finalizzati alla realizzazione di un progetto organico e proporzionato alla gravità del problema.

Fondi per aumentare la vigilanza sulle strade con controlli a tappeto specie nelle condizioni ad alto rischio che tutti conosciamo, fondi per impianti automatici ai semafori e lungo le strade più a rischio che rilevino le infrazioni senza possibilità di sfuggire alla sanzioni, fondi per portare finalmente l’educazione stradale nelle scuole, fondi per la rieducazione di guidatori coinvolti in gravi incidenti, fondi per strumenti sempre più numerosi e precisi in dotazione alle forze di polizia.

Accanto a queste misure, indispensabili in qualunque piano organico che voglia andare a fondo del problema, anche misure di deterrenza amministrativa e legale come pene più severe per chi è coinvolto in incidenti gravi e mortali con il ritiro della patente ed il carcere sicuro e senza indulto.

Perché se si dichiara molto severa una pena di 9 anni di reclusione per un ubriaco deficiente che passa in pieno col rosso e uccide sul colpo due poveri fidanzati in scooter, vorrei sapere in condizioni normali quanto si pensa sia giusto comminare ad un guidatore normalmente ubriaco che uccide un figlio normale di qualche normale cittadino. 

Daniele, 39 anni, è stato travolto dall’auto guidata da Vasile Juravle, autista di pullman romeno di 56 anni. L’uomo aveva nel sangue un tasso alcolico doppio a quello consentito. Insomma, era ubriaco. Tanto da non vedere lo stop all’incrocio per Valdellatorre, pochi chilometri da Torino, e non accorgersi di quella moto che arrivava sul rettilineo e da centrarla in pieno. Daniele è rimasto lì, sull’asfalto dove oggi c’è una lapide fatta dalla moglie e dal fratello. Per non dimenticare."

I parenti oltre al dolore hanno una sola paura, che l’uomo che ha ucciso e che ora è a casa e festeggerà il Natale con i suoi parenti, magari al processo patteggerà la pena, usufruirà della legge sull’indulto e non sarà mai veramente punito per quello che ha fatto.

Ecco il vero problema che il governo, il Ministro o chi per loro dovrebbe correggere.

Chi si mette alla guida ubriaco (ubriaco, ripeto e non dopo aver cenato con gli amici) dovrebbe sapere che rischia una pena più severa di una semplice sanzione amministrativa. Dovrebbe sapere che rischia il lavoro, la licenza, la patente e se uccide qualcuno in quelle condizioni va in galera, e non per poco.

Per vendetta? No, semplicemente per giustizia perché quella madre che ha perso il figlio per un atto disgraziato e irresponsabile è il minimo che pretende da uno Stato. Uno Stato spesso assente ma che in questo caso, in questa circostanza di enorme dolore per una famiglia, faccia valere il suo potere, sentire la sua presenza, colpire con la durezza necessaria chi si rende responsabile di un omicidio.

Omicidio, perché è così che andrebbe considerato per legge. Chi guida in stato di totale ubriachezza o sotto effetto di droghe pesanti, condizioni entrambe che ne pregiudicano completamente la capacità di guida responsabile e sicura dovrebbe sapere che se uccide qualcuno commette un omicidio, e per quello verrà giudicato, e non come un semplice guidatore che può fare un errore, valutare male una circostanza, avere un malore improvviso e imprevisto.

Chi è ubriaco o ha assunto droghe tali da pregiudicare una guida sicura dovrebbe anche sapere con certezza che i controlli sulla strada sono sicuri e inflessibili, la pena severa e immancabile, le sanzioni pesanti fino al ritiro permanente della patente di guida e all’arresto in caso di recidiva.

Se poi si uccide si va in galera, subito, senza sconti di pena, senza indulto e senza patteggiamenti!

Solo in questa maniera, attraverso un programma organico che agisce a vari livelli si può incidere in maniera significativa su questo grave fenomeno, mentre il semplice e semplicistico spostamento dei limiti di legge dimostra solo approssimazione e uno sciocco tentativo di risolvere il problema con un semplice, inappropriato e coercitivo atto amministrativo che in fin dei conti colpisce solo chi fa un uso moderato dell’alcool e non incide per niente su chi è solito abusarne.

Commenti all'articolo

  • Di alride (---.---.---.166) 22 dicembre 2008 13:23

    non sono particolarmente attratto dal modo di legiferare adottato, come per il passato, dal governo attuale.
    già le tabelle alcolemiche, che devono essere affisse nei locali pubblici a carico del gestore, sono un flop.
    infatti sono di difficile comprensione e, sopratutto, non contengono un dato essenziale: qual’è il tempo di smaltimento della dose alcolica ingerita.
    è stato un tentativo goffo di intervenire su un problema estremamente serio.
    non vi è dubbio alcuno che la battaglia contro la guida in stato d’ebbrezza si può vincere soltanto impiegando la leva della prevenzione.
    in questa direzione, oltre alla dovuta educazione nelle scuole, andrebbe previsto il divieto della pubblicità degli alcolici; come qualunque osservatore può registrare, il target di questo tipo di pubblicità è in prevalenza quello dei giovani.
    non mi voglio dilungare su questo aspetto, basti pensare agli spot sulla birra (l’alcolico più bevuto dai giovani).
     anche il campione valentino rossi è stato testimonial del "bere italiano è meglio" (più o meno questa era la magica frase).
    ho osservato con attenzione che che la birra, bevanda gustosissima della quale mi piace fare uso talvolta) è particolarmente attraente per i ragazzi italiani e, bisogna dirlo, per i cittadini di paesi neo comunitari all’interno dei quali questo tipo di alcolico è molto diffuso da prima che in italia.
    ormai la birra è entrata nel costume e va bevuta, rigorosamente, "attaccati" alla bottiglia, meglio se in piedi, da adolescenti e non, maschi e femmine, nelle grandi città e nelle piccole cittadine di provincia.
    del resto, perchè no?
    ma neanche gli adulti sono al riparo dalle suggestioni mediatiche.
    saltiamo a piè pari il mitico "michele" del glenn grant - vedasi il consueto spot quest’anno interpretato da alessandro gassman - come anche il celebre "no martini, no party" di george clooney, gli amari per chi ha dovuto "recuperare quell’antica anfora", la vecchia romagna e così via.
    non vorrei inoltrarmi nella pubblicità dei vini, indirizzate anche alle famiglie (il tavernello venduto in tetrapak).
    se siamo d’accordo sul fatto che il consumo di alcolici ci viene proposto quotidianamente, e se riconosciamo il potere di penetrazione del messaggio pubblicitario (associato a momenti lieti, belle donne, ecc.) chiediamoci perchè la spesa pubblicitaria su questi prodotti è alta nel nostro paese ( purtroppo in questo momento non dispongo dei dati). 
    la risposta al quesito è semplice: la pubblicità funziona perchè induce il consumatore ad acquistare un prodotto e, in questo caso, influenza il costume.
    sia chiaro, non sono affatto contrario al consumo di vino, liquori e birra, anche perchè ciascuno deve poter fare quello che vuole.
    il problema si pone in merito ai danni che si possono arrecare agli altri, oltre che a se stessi nel caso dei più giovani.
    tornando alle tabelle alcolemiche, ho sempre pensato che quando ceno con gli amici, se bevo due bicchieri di vino e una grappa, e forse mangio un po più del solito, quando torno a casa la mia lucidità durante la guida non è perfetta. ripeto non è perfetta.
    è vero che la tolleranza all’alcol dipendende da vari fattori, anche occasionali, (quanto siamo stanchi, se abbiamo assunto un farmaco, cosa abbiamo mangiato e, aggiungo, la qualità di quello che abbiamo bevuto), ma la risultante rimane quella di una ridotta disponibilità dell’attenzione e della reattività.
    purtroppo sarà dura non bere alcolici durante i pasti fuori casa, anche perchè già mi devo privare di un buon sigaro toscano.
    tuttavia credo che, al momento, non esista alternativa alle misure che il governo si appresta ad adottare, come in altri paesi europei è già avvenuto.
    si dovrà creare un processo di consapevolezza sull’uso degli alcolici, ma il tempo necessario è lungo.
    nel mentre mi sembra opportuno tentare di porre fine alle stragi sulle strade a causa dell’assunzione di alcol e droghe.
    facciamo tutti un sacrificio, magari modificando le nostre abitudini, non domenticando che tutti, purtroppo, possiamo diventare vittime della strada.
    forse trilussa potrà essere d’accordo, chissà! 
    e il governo si dia una mossa con una politica seria sull’argomento.


    • Di Ciaib (---.---.---.46) 22 dicembre 2008 17:42

      Cara Iride, il gradimento di un governo non centra proprio niente con la ragione umana. C’è bisogno di un libretto delle istruzioni per sapere che non si dovrebbe guidare dopo aver bevuto? Anche perchè l’effetto di un bicchiere non è per tutti uguale.
      Se vuoi sparlare del governo fai pure, ma non pretendere di essere portata per la manina qualsiasi cosa tu faccia. Ce l’hai un cervello? Allora usalo!

    • Di Ciaib (---.---.---.46) 22 dicembre 2008 17:44

      Scusa Alride, non avevo sentito l’odore nauseabondo del toscano

  • Di Bruno Baglini (---.---.---.48) 22 dicembre 2008 14:36

     L’hai drogato bene il fagiano, altrimenti sa di selvatico o di "vivo"

     
    Ecco, questo è quello che mi disse mia sorella Loriana più anziana ed esperta di me, mentre Giovanni, mio cognato annuiva con un: Hm...
    Se trattasi di droghe quali: Pepolino, ramerino, salvia, aglio, peperoncino perchè vietarle (son droghe?) da noi in Toscana quelle piante officianali si chiaman cosi!
    E dopo aver mangiato, magari per le feste, una bella pastasciutta con tutti "gli odori dell’uscetto dell’orto" alla Moreno per intenderci ed un bel fagianotto "drogato" come si deve, io rinuncio ad un bel bicchierotto della vigna di Carlo Lorenzini? Hm... come direbbe mio cognato, scordatevelo!
    I miei figli assaporano con lo stesso gusto tali pietanze bevendo acqua frizzante, per anni l’ho fatto anch’io,non trovavo differenze, ma se ora aggiungo un "cintillino" che male posso procurare agli altri?

    Quarantatre anni di guida con auto sempre più moderne e "grossine!" mai provocato un incidente, la prima multa la presi per divieto di sosta con la lambretta davanti al distretto militare alla visita di leva, c’èra un camion davanti al cartello non lo vidi e...dopo la sua parteza il vigile vide il cartello di divieto e la lambretta del "Citrullo" proprio lì davanti e...multa e una.
    Poi passano circa trentasette anni indenni da multe, finchè...decidono che anche i moderati, e sono la stragrande maggioranza, debbono pagar pegno e come ci si arriva; semplice, con le trappole acchiappa tutti , sei in coda su una strada statale, percorsa da anni alla stessa maniera "tracca-tracca" dietro una panda, fai 71 km ora e... zac fregata mezza pensione.
     Quattro freni a disco, servo freno-sterzo airbeg ( mai rinnovati per fortuna ) e per quelli che ti sorpassano in piena curva a centocinquanta come minimo, niente? A quelli si gli darei trent’anni di fucilazione e quaranta di camera a gas. Ma ultimamente, secondo me, per fare cassa è più "facilmente" come dice il Benigni acchiapparne tanti e gli onesti non fanno storie, pagano tutto e subito.

    Vedo ultimamente qualche ravvedimento, tanti avvisi monitori, era ora! Vigili rimpiattati dietro cassonetti della spazzatura con quelle macchinette acchiappatutti hanno fatto il loro tempo, così i comuni che mettono in bilancio multe a gente dal comportamento rispettoso e normalissimo. Se da oggi mettiamo in bilancio di perdere un minutino in più in macchina, intere amministrazioni si troveranno alla disperazione. 


    Se poi il "gallo nero" sarà un pollo da mangiare e non più un vino da bere (con moderazione) Sono affari che non mi riguardano. Io vivrò benissimo come ho sempre vissuto.

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