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 Home page > Attualità > Cultura > Alberto schiariti e la sua iniziativa Leggere, leggere, leggere

Alberto schiariti e la sua iniziativa Leggere, leggere, leggere

Chi regala un libro trova un amico e (forse) un lettore.

Alberto Schiariti sta muovendo il mondo dei blog, Facebook e gli altri social network. Lo slogan è semplice: regalare un libro ad uno sconosciuto il 26 marzo 2010.
 
L’idea è di un giovane ragazzo di Empoli, nato nel 1988, amante della” lettura socializzante”. Su Facebook il suo gruppo: Leggere, leggere, leggere! ha raggiunto le 208.899 adesioni, ottenendo così l’attenzione di molti siti internet, quotidiani nazionali e locali e perfino di istituzioni pubbliche come lo stesso comune di Empoli.
 
Tutto è nato dalla constatazione della solitudine e dalla mancanza di rapporti umani in generale, in particolare sui treni dei pendolari che evidentemente Alberto frequenta e dall’osservazione che spesso basta uno scossone o un piccolo incidente per iniziare un contatto positivo emettendo un semplice: "scusi!”.
 
Alberto ha pensato che il gesto di donare un libro provocherà nello “sconosciuto" che riceve il dono inaspettato una reazione di sorpresa, forse anche di fastidio. I due personaggi si guarderanno e reagendo in vari modi andranno poi per la propria strada. Ma il contatto stabilito dal libro potrà andare oltre. Forse chi lo riceverà lo getterà via, ma molti lo apriranno, forse lo leggeranno, qualcuno lo troverà interessante altri no. E allora, forse tra cento individui, alcuni ritroveranno il piacere di leggere, di sognare e di amare con un libro in mano.
 
Al di là dei possibili risultati, l’idea e l’intenzione di fondo sono interessanti e anche poetici nella loro semplicità e in fin dei conti che un ragazzo così giovane metta tanta forza nella realizzazione di un progetto che ritenere utopistico è un eufemismo, è sicuramente un fatto. Il fatto è la cosa più ostinata del mondo. Questa è la citazione preferita di Alberto Schiariti, che sul suo blog , spiega meglio di tante parole e senza retorica la sua iniziativa: se si vogliono cambiare atteggiamenti e la realtà esterna serve “solamente” farlo.
 
Anche il modo in cui farlo è importante: "regalare” è un gesto disinteressato, senza ricompensa, che però sottilmente lega colui che lo riceve a chi lo dà . Il rapporto che nasce da un regalo implica riconoscenza che potrebbe indirizzarsi verso l’atto del leggere piuttosto che verso lo sconosciuto “donatore” di libri.
 
L’altro aspetto interessante della cosa è la facilità con cui Alberto ha collezionato tanto entusiasmo in molti membri di Facebook, il 26 marzo sarà una data importante per verificare quanti metteranno in pratica l’iniziativa, aspettiamo fiduciosi. Molti di coloro che seguono con interesse e curiosità questa idea hanno fatto notare la somiglianza con il bookcrossing che esiste da molti anni: si tratta di abbandonare un libro in un luogo frequentato e seguirne i movimenti attraverso un codice che viene inserito nell’apposito sito: www.bookcrossing.com. Mi sembra che l’idea di Alberto Schiariti sia molto diversa, si cerca di stabilire un rapporto umano con altri attraverso un regalo inaspettato: si potrebbe definire un friendly- bookcrossing, un gesto caldo e affettivo che tenta di riscaldare un ambiente sociale congelato, sperando di far circolare il virus della lettura.
 
Dal blog di Schiariti possiamo scoprire che era nelle intenzione dell’autore di regalare soprattutto libri che possono far riflettere sul mondo triste dell’Italia dei pochi lettori, infatti si suggeriva “1984” di Orwell, vero toccasana per menti ottenebrate, e questa era a mio parere la chiave giusta. Poi lo stesso ideatore dell’iniziativa ha preferito lasciare la scelta libera a chi deciderà di partecipare: liberi di scegliere ciò che più amiamo per donarlo.
 
Ma sorge immediatamente una domanda: che senso avrebbe regalare libri sulla coltivazione dei bulbi o su “Come diventare ricchi e famosi usando Internet”? Siamo però convinti che questa sia una preoccupazione inutile, chi decide di regalare un libro per contribuire a questa iniziativa sa già quanto è importante non solo leggere per leggere, ma leggere per capire e capire per cambiare un mondo che non riusciamo più ad accettare così come è.
 

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