• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Agrigento: il depuratore, quando manca il coraggio

Agrigento: il depuratore, quando manca il coraggio

Sulla vicenda del depuratore del Villaggio Peruzzo i nostri consiglieri comunali hanno scelto di imboccare la strada dello scontro politico e dei veti incrociati, piuttosto che pensare al bene comune. In tal modo hanno confuso le cose, per evitare di far comprendere alla gente cosa c’era al fondo della questione. Il fatto cioè che su questa vicenda molti non avevano il coraggio di esprimere fino in fondo la propria idea.


La mozione presentata in consiglio comunale dal consiglere Carmelo Picarella, intesa a sollecitare la ripresa dei lavori per ampliare il depuratore e a conoscere i costi dell’operazione, ha avuto il merito di prendere il toro per le corna. Un problema da molto tempo accantonato e intorno a cui non c’era il pudore, ma piuttosto c’era la paura di prendere questa castagna tra le mani, Picarella ha deciso di riprenderlo, a seguito delle note polemiche sull’inquinamento del mare, dovuto ai fatiscenti pennelli a mare che si rompono e riversano i liquami per tutto San Leone. Si tratta infatti di decidere al più presto quale sistema di depurazione può risolvere il problema dei deflui fognanti di trentamila abitanti, specie nella stagione estiva, quando la situazione a San Leone naturalmente scoppia. A conti fatti i voti assolutamente contrari alla mozione di Picarella sono stati solo due: quelli di Arnone e di Calabrese. Il resto del consiglio comunale ha votato sì (dodici consiglieri) o si è astenuto (dieci consiglieri). Quindi nella stragrande maggioranza il consiglio non si è totalmente opposto alla mozione Picarella. Questa alla fine non è passata perchè un consigliere comunale del Pdl ha lasciato l’aula prima della votazione, pur avendo votato contro il tentativo di rinviare quel punto all’ordine del giorno. Un altro consigliere, che si era anche lui espresso contro il rinvio della votazione e ci si aspettava avrebbe votato quindi a favore della mozione, alla fine invece si è astenuto. Quindi dopo tre sedute una buona parte del consiglio comunale ha avuto paura di decidere. Secondo Picarella gli astenuti hanno avuto paura perchè sarebbero stati intimiditi. L’esito di quella votazione avrebbe cioè potuto ricevere l’attenzione della Procura, magari anche su sollecitazione di qualche personalità politica. Una decina di consiglieri comunali forse volevano mettersi al riparo rispetto a questa possibilità o c’era altro in questa astensione?

Certamente l’astensione su questo argomento ha poco senso. Si trattava di scegliere se affrontare il problema della depurazione sin da adesso e chiedere ai tecnici di studiare il caso per avanzare delle proposte ed evitare di ritrovarsi la prossima estate con i guai di sempre o decidere che il caso del depuratore del Villaggio Peruzzo andava chiuso ancora una volta. Gli astenuti non hanno in realtà deciso nè l’uno nè l’altro, ma alla fine hanno ottenuto il vantaggio di coprirsi le spalle rispetto ad un eventuale intervento della magistratura e il vantaggio di poter dire che loro non hanno votato contro la mozione di Picarella, anch se non erano neppure a favore. Quindi nessuno li può giudicare. Quando riavremo la cacca che galleggia sul mare di San Leone, loro potranno sempre dire ai propri elettori che sulla vicenda del depuratore loro non hanno votato contro, si sono solo astenuti. Pensando in tal modo di auto assolversi.L’astensione ha un senso in molte circostanze. Può avere un senso ad esempio quando hai delle incertezze perchè non conosci ancora bene l’argomento. Ma sul depuratore del Villaggio Peruzzo in consiglio si è discusso per tre sedute. E’ anche intervenuto il dirigente dell’ufficio tecnico a spiegare la vicenda. La situazione era abbastanza chiara. Come per noi è chiaro che in consiglio comunale molti dovebbero avere maggiore coraggio perchè dal loro coraggio può dipendere il bene comune. Chi questo coraggio non c’è l’ha non può forse darselo,come dice don Abbondio, ma una cosa può farla: dimettersi. In fondo ci vuole più coraggio a stare in consiglio comunale esprimendo queste posizioni così incerte e inconcludenti, che stare a casa.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares