Acqua all’Arsenico e l’insostenibile lassità dell’Essere...
Che razza di società è quella in cui si permettono proroghe a deroghe sui livelli di arsenico e fluoruri nella cosiddetta acqua “potabile”? Cosiddetta sì, perché qualcuno dovrebbe spiegare come si può chiamare “potabile” un’acqua “corretta” all’arsenico.
E vorrei anche che i cittadini Italiani mi spiegassero come si fa ad accettare che dai rubinetti di casa possano sgorgare componenti chimici che, specialmente se assunti quotidianamente e per anni, possono ovviamente portare a patologie e persino in alcuni casi alla morte. Non è che ci voglia un pool di esperti internazionali per capire che l’Arsenico somministrato metodicamente è portatore di morte. Le caramelle all’Arsenico ancora non sono venute in mente a nessuno: chissà perché.
È paradossale. In tutti i sensi. In casi come questi, c’è una commistione inquietante che trova a braccetto in qualche modo, istituzioni e cittadini. Questi ultimi, pur essendo vittime di una inquietante aberrazione che nega salute e sicurezza minando entrambe attraverso la cosa più naturale del mondo, l’acqua potabile, divengono aguzzini di se stessi nel momento esatto in cui si sceglie di abbeverarsi – è il caso di dirlo – alla fonte unica proposta da chi al bene della nazione preferisce il decadimento di qualsiasi criterio di logica e sostentamento del Diritto alla vita.
Ci sono tanti modi per uccidere, molti anche per suicidarsi. Quando assassini e suicidi in qualche modo si trovano imparentati indissolubilmente, ecco che il genocidio si compie. Statene certi.
Molti diranno: e come fare, non si può mica vivere senza acqua. Se c’è l’arsenico noi che possiamo farci…
“Non si può vivere senz’acqua”! È questa la ragione del suicidio... No, questa è follia. Una delle tante. Perché giusto sarebbe stato a suo tempo, che i cittadini stessi interrompessero l’uso dell’acqua “potabile” giungendo magari a svaligiare i supermercati delle cosiddette acque minerali – possiamo fidarci? – fino a che la qualità dell’acqua non fosse stata resa al massimo dei livelli ottimali.
Non si scherza con la vita. Ma a quanto pare, in pochi ci si rende conto oggi di come questo avvenga quotidianamente anche per mano delle stesse vittime.
Un esempio che io considero vessillo di questo strano modo di ragionare da parte di tutti: l’Ilva. Per decenni la gente ha respirato fiele e si è ammalata di tumori ed è morta e continua a morire. Vivono li, tutti ai piedi del grande mostro industriale ora ormai ridotto quasi ad un rudere freddo sbilenco ed inquietante. Si potevano evitare certe patologie, certi tumori, certe morti?
Forse sì. Magari pensando di creare un villaggio ad hoc per le famiglie degli operai, in un paese vicino, non all’interno della fascia più inquinata della zona.
Gli errori si fanno sempre da ambo le parti. È inutile urlare contro il colpevole perché il colpevole è anche chi urla, in qualche modo.
Io non dico che i cittadini siano colpevoli dell’Arsenico nell’acqua. Dico però che la colpa è aver accettato per decenni di bere acqua inquinata. Se qualcuno vi dicesse: “Prendi, è una dosa massiccia di arsenico, mandala giù…” Lo fareste? Conosco la risposta…
Eppure, è ciò che accade da tempo. Il fatto che la Comunità Europea abbia concesso proroghe alle deroghe sui livelli di arsenico e fluoruri non è una buona notizia.
Non è che se per legge si proroga la possibilità di avvelenare la gente, il misfatto è meno grave. Anzi.
Come dire che per anni il discorso è stato: "Lo sappiamo che stiamo avvelenando tutti, ce la date una proroga per andare avanti con questi livelli di Arsenico e Fluoruri al di sopra del consentito per la salute umana"?
E la Comunità Europea dava la proroghina...
Le conseguenze degli errori fatti da alcuni spesso si amplificano a causa del lassismo di chi subisce l’errore. È un dato di fatto e abbiamo molti esempi di questo genere intorno a noi.
Migliaia di persone resteranno a rubinetti asciutti forse già da gennaio 2013. La notizia vera è: forse da quel momento, ogni goccia di acqua bevuta potrebbe non esser più un assassinio/suicidio Fino a quando si accetteranno proroghe e deroghe alla propria salute e al diritto alla vita, non avremo nessuna possibilità di veder salvo il diritto ad esistere in maniera degna del termine Esistenza.
Meglio bere acqua sterilizzata, acque eventualmente controllate. Meglio subire per un po’ l’assillo delle cisterne che ci si augura portino vera acqua potabile e non un qualche miscuglio di poco nota provenienza. La fiducia è qualcosa che si conquista col tempo e coi fatti. Specialmente quando si tratta di Vita.
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