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ALMAVIVA, al via la campagna per il NO all’accordo-truffa!

Ieri era il primo maggio! E da qualche giorno la vertenza Almaviva è giunta ad un momento importante!

Siamo, infatti, nel pieno dei giorni nei quali si sta chiedendo agli operatori delle varie sedi dell'azienda di call-center di esprimersi sulla bozza d'accordo che sindacati e azienda hanno prodotto nello scorso incontro presso il Mise.
Ricordiamo che il quadro in cui si sta svolgendo questa battaglia è quello della pesante “spada di Damocle” messa sulla testa di ben 3000 lavoratori che tra Napoli, Palermo e Roma rischiano il licenziamento!
Quello su cui i lavoratori di tutti i siti italiani di Almaviva dovranno pronunciarsi è una bozza d'accordo peggiorativa e che regala a padron Tripi una maggiore possibilità di rendere ancor più flessibile l'utilizzo dei lavoratori e un'altra manciata di soldi per prolungare per sei mesi l'uso dei contratti di solidarietà, spalmati in maniera assolutamente sbilanciata proprio a danno dei lavoratori delle sedi dichiarate in esubero. Oltre a peggiorare le condizioni salariali e lavorative, questo accordo non offre nessuna prospettiva per il futuro degli operatori; anzi, non distribuendo in maniera equa l'utilizzo della CdS, contribuisce a puntare il dito, proprio attraverso percentuali molto più alte del dato nazionale, sui siti che Tripi “ha deciso” essere in esubero.
Ma per fortuna, nonostante un feroce ricatto occupazionale e il clima imposto dalla dirigenza aziendale in questi ultimi giorni attraverso una serie di contestazioni disciplinari, i lavoratori hanno iniziato ad organizzarsi per respingere al mittente quest'ipotesi di accordo. Per dire che Tripi non può continuare a minacciare di licenziare migliaia di persone per poi ottenere la possibilità di sfruttarle senza freni. Che dopo scioperi, presidi, cortei e assemblee questa battaglia non può finire con un accordo al massimo ribasso!


A Roma, le prime assemblee annunciano una forte prevalenza del NO; a Palermo sono tanti i lavoratori organizzati in un coordinamento e\o iscritti ai sindacati che stanno portando avanti la battaglia per rifiutare questo accordo (le contestazioni di ieri a Renzi, infatti, sembrano esser state l'ennesima pietra tombale messa sopra a ogni illusione di aiuto dall'alto o sulla concretezza delle fanfaronate che vengono dal Governo); anche nelle sedi non toccate formalmente dagli esuberi, gruppi di lavoratori iniziano ad organizzarsi per dire NO alla consultazione.

Anche a Napoli ci si è iniziati a organizzare!
Diversi lavoratori hanno portato dentro e fuori l'azienda un volantino che spiega le ragioni del NO, con grande seguito da parte di chi lo riceveva, stanotte è comparso fuori al muro dell'azienda uno striscione che recitava: "Nessun ricatto! Nessun licenziamento! Votiamo NO!". Infine è stata creata la pagina facebook: Almaviva Napoli - Al Referendum voto NO, come ulteriore strumento per organizzarsi e portare avanti il rifiuto di un accordo al massimo ribasso!
Ieri era il primo maggio!
La giornata di lotta dei lavoratori, la giornata in cui i lavoratori si organizzano per i loro diritti, mettono in campo la loro forza e la loro rabbia! 
I lavoratori Almaviva sono in lotta! Organizziamoci!

Almaviva: Nessun ricatto! Nessun licenziamento!
Votiamo NO!

Questo articolo è stato pubblicato qui

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