A quanto pare, adesso, la riforma Gelmini va bene a tutti...
3 mesi fa, manifestazioni in tutta Italia, tutti noi ne parlavamo riempiendo le pagine dei blog, dei giornalini, dei siti.
I giornali stessi, stranamente, prendevano coscienza di un momento diverso, di una protesta diversa.
I docenti per una volta, eccezione nella storia, al fianco degli studenti, a protestare.
Manifestazioni su manifestazioni, una nuova lotta, matura, solca le strade, rischiando spesso ritorsioni, aggressioni di cordoni di celere, o di gruppi di destra provocatori.
Si contestano numerosi punti della riforma, a partire dal maestro unico fino alle classi ponte. Il ministro sembrava ora ferma, ora in crisi, sembrava voler ritrattare, poi si mostrava dura, spalleggiata da un governo deciso del proprio volere, forse non conscio del volere del popolo. Il presidente del consiglio se ne sbatteva delle proteste: "Andiamo avanti", diceva, e andava avanti, ma ogni giorno una massa sempre più numerosa e meno informe era lì, per ricordargli che non andava bene, che il futuro doveva essere diverso dal suo disegno.
Nubi di polvere si alzerebbero, formando mille ghirigori, mille girandole impazzite di pianeti, mille galassie di meteore che descriventi un’orbita.
Una massa, agitata.
Basterebbe aspettare un po’ di tempo, giusto qualche minuto, per osservare, lentamente, i pianeti sistemarsi sullo stesso fondale iniziale, quieti prendere senza più slancio, la direzione discendente, come se fosse la propria inclinazione, come se fosse la tappa di un ciclo.
E ad uno ad uno posarsi, leggeri sul fondo, fino a sgombrare il campo, adesso chiaro, limpido, terso, senza nessuna minaccia a sferzarlo.
Almeno fino al prossimo scuotimento di tappeto.
Se va bene a voi, buona camicia a tutti.
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