• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > A Roberto Benigni, l’ex compagno

A Roberto Benigni, l’ex compagno

Roberto Benigni ha dichiarato che voterà "Sì" al referendum Costituzionale: "Io voterò sì al referendum. Si ottengono obiettivi che aspettiamo da decenni come quello di superare il bicameralismo perfetto. Ma capisco e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no". 

Ci sono dei tempi in cui non è possibile giocare sull’equivoco. Quando si confonde destra e sinistra, a Roma come a Bruxelles, e il fascismo e il razzismo avanzano ad ampie falcate, in Europa come negli USA, occorrono scelte politiche chiare.

Ci sono poi momenti e tempi, in cui tali scelte, sono scelte di campo. Oggi, che si vota sulla Costituzione, è uno di quei momenti.

La tua scelta l’hai fatta, caro Benigni, anche se coperta da motivazioni senza senso, che sembrano più giustificazioni, che ragioni di un voto. E veramente difficile capire che cosa passa nella tua testa, e di chi dice che la riforma è sbagliata autoritaria, e poi la vota. Se una riforma è sbagliata, non la si vota.

“Ma abbiamo provato a riformare le istituzioni per quarant'anni, e non ci siamo riusciti”. E che significa?

La Costituzione americana non ha subito modifiche organiche da secoli, e nessuno sente l’urgenza di cambiarla. Se una riforma non è buona si vota no, anche se si è atteso tanto tempo. I fallimenti del passato non possono giustificare gli errori di oggi.

Sono questi errori che davvero ci fanno perdere tempo, e non i tentativi falliti di riforma.

Ci ha fatto perdere tempo l’approvazione del titolo quinto, che è stato approvato poi respinto dal referendum, e oggi di nuovo modificato, ci farà perdere tempo il contrasto dell’ar t81 con gli altri diritti costituzionali. Ci farà perdere tempo questa riforma, di cui non si sente la necessità e l'urgenza.

Dov’è la necessità e l’urgenza di una modifica costituzionale? E’ davvero urgente cambiare la costituzione, mentre solo il 4% degli italiani ritiene prioritaria tale riforma?

Dopo i fallimenti del passato c’è il rischio che, dalla vittoria dei "no", dal blocco di questa riforma, venga fuori l’immagine di un' Italia irriformabile.

Questa una delle ragioni della tua scelta.

Ma le riforme non si fanno tanto per farle, con un’urgenza costruita a tavolino e resa pressante da stampa e TV. Le riforme si fanno con lo sguardo rivolto al futuro, all’Europa e al mondo.

Le norme costituzionali sono ancora disapplicate, e manca in Europa una costituzione europea. Non si può riformare una costituzione non realizzata, e in assenza di una costituzione europea, che è un punto di riferimento ineludibile di ogni modifica costituzionale.

L’applicazione della costituzione, la costruzione di una costituzione europea: sono queste le urgenze.

Sono questi i campi dell’impegno della sinistra, per una riforma alternativa, questa sì necessaria.

Non c’è nessuna necessità e urgenza di approvare una riforma sbagliata.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità