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 Home page > Attualità > Ambiente > A proposito di inceneritore

A proposito di inceneritore

Riceviamo e pubblichiamo, due articoli sull’Inceneritore di Pietrasanta:

Stefania Brandinelli (per l’associazione)
L’Associazione per la tutela ambientale della Versilia dopo gli avvenimenti delle ultime settimane CHIEDE CON FORZA LA CHIUSURA DEFINITIVA DELL’INCENERITORE.

Vi invito a partecipare all’INCONTRO DI VENERDI’ 5 SETTEMBRE alle 21 c/o il Ristorante La Capannina del Pollino (“Mamma Enza”).
Saranno oggetto di dibattito le iniziative future dei comitati cittadini e regionali , come quelle già in fase di organizzazione ad opera del Coordinamento Rifiuti Zero Toscana Costa, che riunisce tutti i comitati della provincia di Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno, compresa la nostra associazione):


Ora, infatti, IL PROBLEMA DELL’INCENERITORE INTERESSA A TUTTI I CITTADINI DELL’ATO COSTA (l’Ambito Territoriale Ottimale di cui la Provincia di Lucca farà presto parte, assieme a quelle di Massa-Carrara, Pisa e Livorno) E NON PIU’ SOLO AI CITTADINI DELLA VERSILIA!
Come arrivare al ristorante: percorrendo la Via Aurelia da Pietrasanta verso Viareggio, a circa Km.2 dal centro, arrivati alla Birreria San Marco, girate a sinistra e percorrete Via Pontenuovo fino a quando non vedrete il ristorante alla vostra sinistra.

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Marco Bonuccelli (Capogruppo Prc Provincia di Lucca)
INCENERITORE DI PIETRASANTA E I GRAVI FATTI AVVENUTI - Non basta che i comuni versiliesi si costituiscano parte civile contro TEV.
Non basta che i comuni versiliesi si costituiscano parte civile contro TEV, i Sindaci devono, soprattutto e immediatamente, chiedere la rescissione del “famoso” contratto Daviddi, ora non ci sono più scuse, le condizioni per chiudere l’inceneritore del Pollino ci sono tutte e vanno percorse fino in fondo. In un rapporto contrattuale quando una delle parti contraenti (TEV) viene meno ai propri impegni credo che diventi possibile SCIOGLIERE il contratto, se lo vogliamo fare. Non cadiamo nuovamente nel tranello furbesco della “ragion di stato” e della “sindrome Napoli dei rifiuti per la strada”, questi rischi si potrebbero superare con un po’ di volontà politica e con qualche sforzo o crescita di cultura ambientale di certi amministratori; la nostra Provincia sta facendo passi da gigante nelle raccolte differenziate, soprattutto grazie ai finanziamenti provinciali e ai Comuni della Piana lucchese che raggiungono percentuali “bulgare” (70-80 e anche 85%) grazie al sistema del Porta a Porta (per conferma visatate il sito dell’ATO RIFIUTI). Qualcuno si è svegliato anche in Versilia, Viareggio e Seravezza su tutti, altri nonostante i contributi provinciali si attestano a percentuali minime, anche Pietrasanta che negli anni ‘90 era a i vertici nazionali, con l’odierno 30% fa un po’ ridere visto anche che dovrebbe essere la più invogliata avendo in casa il mostro brucia rifiuti.
Se tutti gli Enti, Comuni, Provincia e Regione, concertassero insieme un percorso di fuoriuscita dall’ incenerimento, io penso, che nel breve periodo non solo la Versilia e la Provincia di Lucca tornerebbero a non avere più rischi ambientali e sanitari da incenerimento ma oggettivamente potrebbero, riducendo ai minimi termini i rifiuti, risparmiare e far risparmiare ai cittadini anche parecchi soldi.
In pratica se a livello provinciale tutti raggiungessero le quote del 70/80% non avremmo più bisogno di un inceneritore e potremmo anche dimostrare alla Regione che non solo in Toscana non serve costruirne di nuovi ma che si può cominciare a dismetterne qualcuno a cominciare da quelli che danno seri problemi alla salute pubblica come quello di Pietrasanta.

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