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85 parlamentari contro la pillola dei cinque giorni dopo

L’intergruppo parlamentare “per il valore della vita”, di cui farebbero parte “85 esponenti di tutti i gruppi politici”, ha presentato un’interrogazione al ministro della salute Balduzzi per chiedere lo stop della commercializzazione della pillola EllaOne, più nota come “pillola dei cinque giorni dopo”, in farmacia da pochi giorni.

Secondo il leader dell’intergruppo, il PdL Stefano De Lillo, il farmaco “è diffuso come anticoncezionale d’emergenza ma è in realtà è potenzialmente abortivo, poiché impedisce all’embrione di annidarsi in utero”. In pratica, sostiene De Lillo con un linguaggio solitamente riservato per le persone, “lo uccide”.

Le caratteristiche del farmaco sarebbero dunque diverse da quelle affermate e, prosegue l’interrogazione, contrasterebbero con la letteratura scientifica sull’argomento. Ma è proprio la letteratura scientifica e, in particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità a sostenere che, prima del quattordicesimo giorno, non è corretto parlare di embrioni, perché il prodotto del concepimento potrebbe ancora differenziarsi. Mancando l’individualità, inevitabilmente manca anche l’individuo.

L’iniziativa clericale è stata ovviamente ripresa da Avvenire, che l’ha tuttavia enfatizzata con prudenza: l’articolo non contiene commenti. All’Uaar piacerebbe conoscere l’elenco completo degli aderenti all’intergruppo per la vita, e renderlo noto ai suoi lettori: purtroppo non è stata in grado di reperirlo.

Chiunque ne sia in possesso lo comunichi, per cortesia: le elezioni si avvicinano, ed è importante sapere se esistono parlamentari che in silenzio agiscono in ossequio alle richieste delle gerarchie ecclesiastiche, ma in pubblico si vergognano a dirlo.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.64) 16 aprile 2012 16:26

    Cosa significa che un uovo fecondato deve ancora differenziarsi?Decide da solo se continurà a crescere o autoeliminarsi?Si spieghi meglio....

    Inoltre a cosa serve conoscere la lista di chi ha ancora voglia di ragionare con la propria testa... come al solito si tende, da qualche parte, alle minacce.Chiunque non la pensa come me va eliminato...signori occorrono argomentazioni, non voli pindarici....

    • Di (---.---.---.26) 16 aprile 2012 17:56

      Io credo che conoscere il nome dei parlamentari che si fanno promotori di un’inziativa politica non significhi minacciarli. E’ giusto che ognuno difronte a delle scelte lo faccia nella maniera più opportuna. E’ chiaro che quando sarò chiamato a scegliere il mio rappresentante in Parlamento voglio eleggere colui che più rappresenti le mie istanze e le mie aspettative.

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